All’interno del decreto “Concretezza” è inclusa anche la norma che prevede la raccolta delle presenze mediante le impronte digitali per i dipendenti della pubblica amministrazione, oggi il decreto è stato approvato dalla Commissione Lavoro del Senato, nonostante il via libera non si placano le proteste nei confronti della norma soprattutto da parte dei presidi ritengono spripositata la norma anche per la loro categoria.
Controllo impronte digitali dei dipendenti pubblici, via libera dalla commissione Lavoro del Senato
All’interno del testo contenuto nel decreto al momento ci sono ancora alcune bozze della norma che andrà messa nero su bianco in tutti i dettagli successivamente, dal governo fanno sapere che per il settore della scuola ci saranno delle regole ad hoc, per i docenti non ci sarà nessun controllo delle impronte digitali poichè la loro presenza viene già rilevata mediante l’uso del registro elettronico mentre per i presidi una qualche forma di vigilanza dovrà essere trovata.
Inoltre, insieme alla verifica cosiddetta “biometrica”, in contemporanea e non in alternativa, il ddl prevede il ricorso alla video-sorveglianza.
L’intenzione del governo, adesso, è di portare il testo, senza cambiamenti, in aula.
I presidi, però, sono sul piede di guerra. Il Cida, in una lettera indirizzata al presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, definisce gravemente inopportuna, nonché perniciosa per la pubblica amministrazione nel suo complesso la norma che introduce il controllo