L’Italia spende per l’istruzione quanto per il debito pubblico. A dirlo il vicepresidente della Commissione Ue per gli Affari finanziari Valdis Dombrovskis
Per il debito l’Italia ha speso per interessi nel 2018 circa 2,2 miliardi (a quota 65 miliardi contro 62,8 miliardi precedenti), ” si tratta – ha detto Dombrovskis – di un spesa pari all’intero costo del sistema scolastico nazionale. Di un peso medio di 38.400 euro per abitante, con un costo pro capite per servire il debito di circa mille euro”
Scarsi investimenti per la scuola
L’Italia si trova tra i paesi europei quella che investe meno, sotto troviamo Irlanda e Romania, appena sopra la Bulgaria e la Spagna, mentre ai primi posto troviamo Danimarca, Svezia, Belgio e Finlandia.
La spesa pubblica per istruzione è intorno al 4 per cento del Pil, molto più bassa che nella media dell’area dell’euro. l’Italia risulta agli ultimi posti tra i Paesi sviluppati per le competenze della sua forza lavoro, divario che è pronunciato anche con riferimento all’attività di ricerca e sviluppo.
Trend in calo o in crescita
Forte la polemica sui prossimi investimenti nell’ambito dell’istruzione. Infatti, nel DEF è scritto che l’investimento in base al PIL sarà del 3,5% che nel 2025 diventerà il 3,3 per decrescere fino al 3,1%.
Percentuali che sono state spiegate dai rappresentanti del Parlamento e del Governo come razionalizzazioni e come siano aumentate le assunzioni con 12mila addetti alle poulizie e 2mila docenti in più alla scuola primaria.
Azioni che, però, non scollano l’Italia dal fondo della graduatoria per investimenti nell’Istruzione.