Quando fu presentato il Reddito di Cittadinanza alla nazione il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio annunciò anche che il governo avrebbe vigilato attentamente su coloro che avrebbero abuso di questo strumento e nel caso fossero stati scoperti i furbetti sarebbero stati puniti in maniera esemplare, a distanza di mesi dalla presentazione le promosse a quanto pare sono state mantenute.
Reddito di Cittadinanza: scoperti operai in nero con la card in tasca, ecco i provvedimenti
In questi giorni infatti, i controlli messi in atto dalla task force di cui fanno parte l’Inps, l’Ispettorato del lavoro e l’apposito nucleo dei carabinieri che, avvalendosi dell’anagrafe dell’istituto di previdenza, sono riusciti a stanare i primi furbetti del sussidio, in particolare i controlli e le indagini hanno permesso di trovare su diciotto lavoratori trovati a lavorare a nero (quasi tutti nei cantieri edili) cinque sono stati beccati con la card in tasca: tutti che avevano deciso di sommare il salario illegale al sussidio comunque insufficiente a tirare avanti.
Come prevede la normativa questi soggetti ora perderanno il beneficio del reddito di cittadinanza inoltre verranno segnalati all’autorità giudiziaria e dovranno rispondere penalmente del reato commesso che potrebbe essere anche quello di truffa ai danni dello Stato.
Per quanto riguarda invece il datore di lavoro, gli verrà commissionata una sanzione amministrativa, mentre l’inps non solo provvederà alla revoca del beneficio, ma tenterà il recupero del denaro già versato.
Insomma i controlli annunciati da Di Maio sono in corso e forse anche questo ha scoraggiato molte persone a non presentare domanda per il Reddito, infatti secondo i numeri le domande presentate sono state minori rispetto a ciò che il governo si aspettava.