Sulla legge 104 che permette di usufruire anche dei permessi dal lavoro per prestare assistenza al disabile, ci sono spesso molti abusi da parte di coloro che godono della Legge 104, non sono rari i casi in cui molti lavoratori vengono beccati a fare di tutto tranne che prestare assistenza al disabile, in alcuni casi sono anche stati beccati in vacanza, ma in questo caso non sempre scatta il licenziamento e non sempre si viene sanzionati, nell’articolo approfondiamo questo aspetto in particolare.
Permessi 104: no al licenziamento del dipendente che ne usufruisce in vacanza
Prima di entrare nel dettaglio è giusto ricordare e ribadire che i permessi previsti dalla legge 104 non sono in nessuno modo delle ferie, ma come dice la parole semplicemente dei permessi dal lavoro, che devono ovviamente essere sfruttati per prestare assistenza al disabile.
Per quanto riguarda l’aspetto delle vacanze da parte del lavoratore che usufruisce dei permessi della 104 per andare in vacanza non sempre viene commesso un reato, una recente sentenza i giudici della sez. lav. della Cassazione Civile, con sentenza numero 18744 del 13 luglio 2018 avevano ritenuto che la condotta addebitata fosse stata quella di allontanamento arbitrario per motivi non autorizzati e che tale comportamento non rientrasse però tra le ipotesi previste dal c.c.n.l. e che fanno scattare il licenziamento.
Altro aspetto da considerare e che diverse sentenze hanno ribadito e che il lavoratore non deve prestare l’assistenza 24 ore su 24.
Lo stesso dicasi per le vacanze se il disabile si reca in vacanza e necessita dell’Assistenza il lavoratore che lo assiste può anche seguirlo in vacanza, così come il disabile ha bisogno di assistenza presso il domicilio, allo stesso modo la necessiterà in villeggiatura.
Su questo aspetto anche Inail si è espressa affermando che il requisito fondamentale è che ci sia sempre un’esigenza di assistenza reale e concreta e che non si tratti di una copertura.