La formazione è necessaria per tutti gli studenti che vogliono intraprendere un lavoro dopo aver studiato teoricamente tantissime materie di studio. La scena che lascia allibiti è quella magari di entrare in un ristorante ed essere serviti da ragazzini poco più che maggiorenni o addirittura minorenni che non sono veri e propri camerieri ma che sono studenti degli ultimi anni di un istituto alberghiero che stanno facendo pratica.
E’ proprio questa la situazione che si è presentata innanzi agli occhi dei clienti dell’hotel di San Pantaleo, in cui i camerieri che servivano ai tavoli erano sono quasi tutti napoletani e nessuno maggiorenne in quanto tutti studenti. I giovani aspiranti camerieri o direttori di sala si ritrovano a dover far parte di un “progetto”estivo a San Teodoro, nel giardino di un resort di lusso «Siamo qui per partecipare ai progetti di “alternanza scuola-lavoro” – racconta una ragazza, dovremmo imparare tutti i segreti di questa professione, in realtà siamo gli unici che lavorano».
Il progetto estivo di cui sopra citato, si è vero si è messo in pratica, ma il progetto si è ben presto trasformato in un vero e proprio lavoro non retribuito che ha preso sempre più piede in moltissime località soprattutto turistiche della nostra bella Italia. Proprio all’inizio della stagione delle vacanze in Italia vi è un incremento di turisti italiani e stranieri che invadono le nostre strutture alberghiere ed è proprio all’inizio della bella stagione che arrivano folte squadre di ragazzi da tutte le regioni, uno degli studenti aderenti a tale progetto afferma che «Ogni giorno superiamo il numero delle ore previste, non possiamo rifiutarci, speriamo di essere richiamati anche l’anno prossimo. Saremo già diplomati, magari ci assumeranno e ci daranno uno stipendio».
I ragazzi “improvvisati” camerieri con la speranza delle future assunzioni cerca di adempiere al meglio ai compiti dettati dalla struttura presso la quale svolge lo stage, ma di certo c’è che l’idea ministeriale di inserire le “lezioni pratiche” nei programmi delle scuole sta già degenerando, trasportando le strutture in un vero sfruttamento dei giovani studenti.
Gli istituti alberghieri si impegnano ogni anno per formare bravi camerieri, chef e addetti al ricevimento, ma le strutture impiegano i giovani tirocinanti, sfruttandoli e senza paga, ma il rimborso minimo previsto è «Un rimborso di 400 euro al mese con la scusa della formazione», denunciano i sindacati.
Un dirigente scolastico di uno dell’istituto alberghiero di Sassari ha impedito che gli stage dei suoi alunni si prolungassero per tutta l’estate, comunicando che
«Io non voglio dire che gli albergatori vogliano sfruttare gli studenti per non fare altre assunzioni regolari, la scuola non è l’ufficio di collocamento. Non dobbiamo infrangere i limiti imposti dalla legge sull’alternanza scuola-lavoro». Sottolinea la dirigente «Ecco, questo è il punto: noi abbiamo deciso che queste ore vengano suddivise equamente nell’arco dei tre anni Se concentrassimo gli stage in un solo anno, la scuola perderebbe la sua funzione: non si occuperebbe più di formazione, ma fornirebbe operai alle aziende. Ripeto: la legge non prevede che gli alunni vadano a lavorare, ma che si avvicino alle professioni e che ne scoprano i segreti pratici».
«Cosa avremmo potuto fare per assecondare la richiesta? La decisione di suddividere le ore era stata già presa, anzi siamo convinti che sia l’unico modo per rispettare pienamente la legge e l’obiettivo di questi progetti. Io, sia chiaro, non sono contro questo tipo di formazione. Anzi. Non ne possiamo più di sentire che i nostri ragazzi non sanno far nulla quando finiscono la scuola. Per questo credo sia importante che entrino nelle aziende prima di finire la formazione. Devono imparare il lavoro, non lavorare e basta».