Anche quest’anno scolastico le immissioni in ruolo 2019 previste dal Miur si sono rivelate iun flop, ad oggi moltissime scuole sparse in tutte le regioni d’italia risultano in uno stato di difficoltà per via della mancanza di molti docenti e per tanto è necessario ricorrere alle supplenze per garantire il corretto avvio dell’anno scolastico e delle lezioni.
Immissioni in ruolo 2019 a vuoto, 130mila posti vacanti nelle scuole
Nonostante le recenti assunzioni di docenti l’anno scolastico 2019-2020 è iniziato con l’annosa questione delle supplenze che ogni anno si ripresenta sempre puntuale, le varie procedure concorsuali non riescono a risolvere il problema dei precari, anche il meccanismo delle graduatorie macchinoso in alcuni casi, non agevola certo lo scrorrimento delle stesse per permettere le assunzioni di personale nelle scuole.
I sindacati stimano che nel corso di questo anno scolastico le supplenze potrebbero arrivare a 130.000 se non vengono messe in campo delle strategie correttive dell’attuale meccanismo che regola l’immissione in ruolo.
Alla fine delle operazioni, però, si ipotizza che circa 25mila posti restino vuoti per assenza di candidati in materie come matematica, informatica, lingue e sostegno.
Ma se un preside non ha più supplenti da chiamare, dopo aver cercato tra i docenti disponibili dalle GAE, da quelle di merito degli ultimi concorsi e dalle graduatorie di istituto, potranno essere convocati anche laureati e diplomati alla prima esperienza, grazie alla messa a disposizione (Mad).
Lo scorso anno furono oltre 11mila i contratti a tempo dati agli aspiranti insegnanti presenti nell’ultimo scaglione della graduatoria.