Il tema della sicurezza degli edifici scolastici italiani è un tema estremamente importante sul quale molte associazioni e sindacati si battono da anni, ciononostante il problema ancora oggi esiste ed è lontano dall’essere risolto, secondo i dati di Cittadinanzattiva durante lo scorso anno scolastico si sono registrati 70 crolli all’interno degli nostri edifici scolastici.
Rischio sismico: 18mila edifici scolastici si trovano in aree a elevato rischio
Quando si parla di scuole e rischio sismico come non ricordare la tragedia del terremoto del 2002 in molise quando a san giuliano crollo una scuola dove morirono 27 bambini e una maestra.
Secondo Cittadinanzattiva, particolare attenzione andrebbe proprio alle zone del centro italia dove il rischio sismico è estremamente elevato come all’Aquila dove la ricostruzione delle scuole è ferma; sia alla realizzazione delle scuole innovative che ancora sono nella fase di progettazione e che invece, soprattutto nelle aree interne del Paese, rappresenterebbero un’occasione di rilancio e uno strumento per colmare le disuguaglianze in termini di livelli di istruzione.
In virtù dei 70 crolli durante lo scorso anno scolastico è necessario che anche gli Enti locali garantiscano con urgenza gli interventi ordinari e straordinari di manutenzione e le indagini diagnostiche su soffitti e solai per scongiurare altri crolli.
Criticità anche nelle procedure burocratiche per l’utilizzo effettivo dei fondi disponibili per l’edilizia scolastica sono eccessivamente farraginose (occorrono anche tre anni dalla progettazione alla effettiva realizzazione degli interventi di messa in sicurezza o costruzione di un nuovo edificio scolastico).
Si ricorda che più di due scuole su cinque si trovano in zona ad elevata sismicità, e che sono oltre 18mila gli edifici scolastici ubicati in aree a elevato rischio sismico, soprattutto in Sicilia, in Campania e in Calabria.