Tassa su merendine e bevande, nel resto del mondo come funziona?

Il Ministro dell’Istruzione proprio in questi giorni ha annunciato un piano per far fronte al problema aumento degli stipendi docenti e non solo. Il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, ha ideato una tassa sulle merendine per finanziare l’aumento degli stipendi dei docenti ma il leader politico dei Cinque Stelle Luigi Di Maio, frena tale idea e chiarisce che ancora nulla è stato deciso, ma che presto si valuteranno insieme tale proposte e si deciderà di comune accordo.

Tassa su merendine e bevande, nel resto del mondo come funziona?

La pratica della tassazione degli alimenti o bevande che producono un numero eccessivo di calorie è una strategia già adottata da altri Paesi, infatti in Finlandia e Norvegia è adottato da oltre 20 anni.

Grazie alle tassazioni di alimenti e bevande caloriche si è verificata una drastica diminuzione delle vendite, basti pensare che in Gran Bretagna si lavora già ad una tassa del 20% anche sugli snack dolci e che lo scorso anno è stata approvata la soft drinks industry levy ( sovrapprezzo di 0,20 euro al litro per bibite in cui la quantità di zucchero varia tra 5 e 8 grammi su 100 millilitri e di 0,27 euro al litro se lo zucchero supera gli 8 grammi per 100 millilitri).

La tassa sugli alimenti ricci di zucchero non è una novità nemmeno per i Paesi fuori dall’Europa infatti Cile e Messico ha imposto la tassazione già da diversi anni e anche l’Italia potrebbe adattarsi a tale nuova tassazione riducendo così il consumo di alimenti dannosi per il nostro organismo.

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