I Presidi (Dirigenti Scolastici) di 426 scuole italiane protestano e dicono stop alla Chiamata Diretta per l’assunzione di Docenti, una soluzione estrema che danneggia sicuramente coloro che nella Chiamata Diretta speravano di essere assunti, ma che si è resa necessaria dopo mesi di lamentele e proteste da parte di Dirigenti che lamentano non pochi problemi, il tutto da qualche giorno è sfocianto in una lettera che 426 presidi hanno indirizzato al ministero e nella quale si legge: “In merito alla richiesta di procedere alla chiamata diretta dei docenti ai sensi della L. 107/2015, i sottoscritti Dirigenti Scolastici dichiarano la propria inerzia e quindi non procederanno alla chiamata diretta, lasciando che siano gli UST a procedere alle assegnazioni dei docenti, così come previsto dalla stessa L. 107/2015”.
I Presidi lamentano la retribuzione non adeguata ai loro carichi di lavoro e alle responsabilità che il loro ruolo gli impone, secondo i firmatari della protesta loro sono tra i Dirigenti della Pubblica Amministrazione meno pagati e questo nonostante il loro carico di lavoro aumenti sempre più parallelamente alle responsabilità di cui sono investiti. Ma i problemi non riguardano solo questi aspetti, i Dirigenti accusano il ministro di non far fronte al problema delle reggenze dovute alle poche unità disponibili, la reggenza ormai è diventata una istituzione strutturale, un vero e proprio abuso del diritto, il Ministero dice di voler bandire un Concorso Pubblico per aumentare il numero di Dirigenti e cercare di arginare il problema, ma ad oggi del bando neanche l’ombra.
Nella missiva i Dirienti mettono in evidenza anche le condizione in cui versano le segreterie scolastiche che oramai sono al collasso con un numero insufficiente di personale rispetto alla complessità delle istituzioni scolastiche, costituite da molti precari e supplenti che spesso terminano il servizio proprio quando hanno acquisito il know how, altro problema la mancata assistenza degli uffici legali AT e USR nei casi di necessità a fronte dell’aumento vertiginoso dei contenziosi.
Insomma i Dirigenti sono stanchi ed alzano la voce, anche se si tratta di una protesta forte che penalizza molti docenti che aderiscono alla Chiamata Diretta, ma necessaria per cercare di stimolare coloro che possono a risolvere i problemi che i Dirigenti hanno messo in evidenza con questa protesta.