Secondo un recente studio condotto da Jama Pediatrics basato sulle risonanze cerebrali è arrivato alla conclusione che il tempo passato davanti allo schermo modifica il cervello dei bambini, è cosa nota a tutti che le generazioni attuali sono iperconnesse e trascorrono moltissime ore davanti a schermi come quello del pc, del tablet, dello smartphone e della tv.
Lo studio condotto ha messo in relazione le modifiche anche ad una perdita di capacità cognitive, i ricercatori del Cincinnati Children’s Hospital hanno sottoposto 47 bambini e bambine di età compresa tra 3 e 5 anni ad un test per valutare le loro capacità cognitive.
I bambini sono stati sottoposti anche ad una risonanza magnetica al cervello, ai genitori invece è stato fatto compilare un questionario sulle ore passate davanti allo schermo e sui contenuti guardati, da cui è scaturito un punteggio.
Alti punteggi nel questionario sono associati significativamente ad un linguaggio meno espressivo, una minore abilità di dare il nome rapidamente agli oggetti e a più basse capacità di scrittura – scrivono gli autori.
All’aumentare del punteggio è risultata associata anche una minore integrità della sostanza bianca, in tratti che coinvolgono le funzioni del linguaggio e dell’alfabetizzazione».
Questo è l’ultimo di una serie di allarmi lanciati dagli esperti sui pericoli dovuti agli schermi, soprattutto sui ragazzi, a cui si è unito ad esempio anche Sean Parker, uno dei fondatori di Facebook. Dallo studio, precisa l’autore principale John Hutton, non emerge un tempo minimo sicuro.