Il rinnovo dei contratti del settore scuola è un tema molto caldo su cui da tempo si cerca di raggiungere un accordo, secondo i sindacati Flc Cgil è stato disatteso l’accordo del 24 aprile scorso con il precedente Governo Conte e nella prossima legge di bilancio 2020 non ci sono novità circa il rinnovo del CCNL Scuola.
Secondo fonti di governo le risorse economiche sarebbero poche, l’esecutivo ha destinato fondi ad altri settori della scuola, come i nuovi bandi di concorso 2020 per docenti, altri fondi destinati al settore della ricerca ma per il rinnovo del contratto purtroppo sono rimasti pochi fondi.
I sindacati per questo motivo hanno proclamato lo sciopero per il 12 novembre 2019, la reazione più dura arriva dalla Flc Cgil che in un comunicato dichiara in generale:
“che le risorse per il rinnovo dei contratti del settore pubblico, seppure incrementate di 225 milioni per il 2020 e di 1,4 miliardi di euro a decorrere dal 2021, sono sempre molto lontane dalle richieste sindacali di recupero del potere d’acquisto perso dai lavoratori pubblici in questi anni”.
La FLC Cgil fa sapere che nonostante le dichiarazioni del ministro per la Pubblica amministrazione Fabiana Dadone sul tema del rinnovo dei contratti i sindacati avevano segnlata l’esiguità delle risorse previste per il comparto della scuola avrebbero potuto costituire un primo ostacolo nell’avvio della stagione dei rinnovi contrattuali nella Pubblica Amministrazione, la FLC Cgil ricorda come gli aumenti citati nel comunicato, le risorse per il settore pubblico ammontano a 1,65 miliardi di euro per il 2019, 1,77 per il 2020 e 3,17 per il 2021.
Anche il sindacato Anief non è entusiasta della situazione, infatti per il 12 novembre ha fissato la data per lo sciopero, ciononostante mantiere aperta la porta alla trattativa con il Ministero.