Asili Nido Gratis: solo il 24% dei fondi 2020 andranno al SUD

Gli asili nido e i fondi destinati alle famiglie sono stati più volte al centro delle dichiarazioni del Premier Giuseppe Conte quando parlava degli incentivi messi a disposizione delle famiglie nella legge di bilancio 2020, secondo Giuseppe Conte gli asili nido sarebbero diventati gratuiti quasi per tutte le famiglie, ma per quanto riguarda la distribuzione dei fondi al sud andranno solo il 24% delle risorse messe a disposizione.

Secondo il piano di investimenti del Governo inserito anche nella prossima legge di bilancio 2020 saranno stanziati inizialmente 520 milioni per il 2020, con un’integrazione dei fondi che arriva ad un totale di 769 milioni, un gruzzoletto non di poco conto e di sicuro superiore rispetto agli anni passati.

Di questi fondi messi a disposizione dal Governo solo il 24% sarà destinato al sud italia nonostante il peso della popolazione (sia quella generale, sia i piccoli al di sotto dei tre anni) è il 34%. Com’è possibile questa beffa?

È presto detto. I 520 milioni per i nidi gratis saranno gestiti dal ministro della Famiglia Elena Bonetti e inevitabilmente andranno di più al Nord perché lì sono i servizi e quindi lì devi concentrare i bonus. In base ai posti disponibili (tra pubblici e privati) si può stimare che il Sud si debba accontentare del 17%.

L’altro tesoretto, da 249 milioni, dovrebbe essere destinato soprattutto al Sud, perché gli asili nido vanno costruiti dove mancano.

Il ministero responsabile è quello dell’Istruzione e Lorenzo Fioramonti ha appena consegnato un’ipotesi di riparto ai Comuni dei fondi 2019 da spendere nel 2020. Il Mezzogiorno avrebbe dovuto fare la parte del leone e invece la sua quota è il 37%, ovvero con un minuscolo incremento rispetto al 34% di base. Com’è possibile? Semplice: tale fondo è nato nel 2017 e valeva 209 milioni.

In sede di primo riparto, i Comuni e le Regioni del Nord riuscirono a far pesare come parametro principale gli iscritti agli asili nido, quindi premiando chi aveva già di più. Fioramonti ha confermato il riparto dei 209 milioni e ha limitato la perequazione ai 40 milioni aggiuntivi di quest’anno.

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