A partire dal mese di Gennaio 2020 partiranno nuovi controlli per chi chiede il Modello ISEE 2020 al fine di ottenere prestazioni sociali presso l’INPS, dal nuovo anno partiranno infatti una stretta sui conti correnti e tutto ciò che il cittadino possiede al fine di scovare i furbetti che in questi mesi sono risultati davvero molti, nella maggior parte dei casi emersi dai controlli effettuati sui possessori del reddito di cittadinanza, che in molti casi non avevano i requisiti o svolgevano seconde attività in nero.
Per cercare di combattere i furbetti che in Italia abbondano sempre, per coloro che chiedono l’ISEE per accedere ai tanti sussidi previsti dallo stato saranno attivati una serie di controlli ancora più stringenti direttamente sui conti correnti, carte e libretti di chi chiede di accedere a queste prestazioni.
E’ stata la stessa INPS che on una comuncazione ufficiale ha fatto sapere che sui dati autodichiarati relativi al patrimonio mobiliare verranno effettuati dei controlli sulla base dei dati contenuti nell’Archivio dei rapporti gestito dall’Agenzia delle entrate, volto a riscontrare se vi sia corrispondenza tra quanto indicato nella Dsu e quanto risulta nell’Archivio stesso.
A partire dal 1 gennaio quindi, verrà messo in atto il controllo del patrimonio mobiliare sia per la Dsu non precompilata che per quella precompilata riguarderà le informazioni relative al saldo e alla giacenza dei rapporti posseduti.
Se dai controlli effettuati emergeranno delle difformità tra i dati dell’amministrazione finanziaria e quelli forniti dal cittadino quest’ultimo potrà richiedere ugualmente la prestazione ma fornendo all’amministrazione una nuova documentazione bancaria per comprovare la propria posizione.
Il richiedente ha quindi tre possibilità:
- inoltrare lo stesso l’Isee fornendo però eventualmente la documentazione che dimostra la propria correttezza;
- presentare una nuova Dsu rettificata;
- chiedere al Caf la rettifica, nel caso quest’ultimo abbia commesso un errore materiale.