Come già noto a tutti, la tecnologia già molti anni sta prendendo il sopravvento sulla nostra vita quotidiana, ormai non si riesce più a fare un passo da casa senza portare con se il proprio oggetto “magico” che ci connette al mondo. I più appassionati agli smartphone sono i giovani, se non giovanissimi, diventando smartphone-dipendenti, è quasi una “malattia” che rende tutti ossessionati dal web e dal poter condividere ogni attimo della propria vita attraverso i social.
Spopolano social sempre nuovi e con tante novità a cui tutti i giovani e meno giovani non sanno rinunciare, e sembra quasi che il nostro amato cellulare, che prima veniva utilizzato solo per le chiamate, ora viene utilizzato solo ed esclusivamente come parte integrante del nostro mondo social.
Gli smartphone sono davvero oggetti innovativi a cui non possiamo assolutamente rinunciare?
Non la pensano tutti così, infatti un docente dell’istituto “Duca degli Abruzzi”, Liceo statale di Treviso, ha deciso di sequestrare il cellulare di uno dei suoi studenti, che continuava ad utilizzare il proprio cellulare durante le lezioni e si è ritrovato una denuncia a suo carico.
Ma vediamo nel dettaglio la problematica smartphone e il loro utilizzo spropositato:
L’uso del cellulare in classe è stato vietato dalla circolare n°30 del marzo del 15 marzo del 2007, ma gli insegnanti non sono autorizzati a sequestrare il dispositivo, anche se l’alunno in quel momento non sta rispettando le regole.
La notizia riportata da Il Sole 24 Ore, sta facendo il giro di tutti gli studenti e genitori che vogliono far chiarezza su tal argomento.
Secondo l’avvocato penalista Fabio Capraro, intervistato dal quotidiano, tra le accuse ipotizzate ci sono quelle di sequestro illegittimo e abuso di potere, infatti, lo studente al fatto maggiorenne aveva tutto il diritto di sporgere denuncia contro il proprio insegnante che ha sequestrato lo smartphone ponendolo in una cassaforte dell’istituto scolastico, impedendo al giovane di poterlo riprendere a fine lezione.
Il docente preso dall’arrabbiatura del momento, hanno messo in cassaforte il cellulare e dichiarando al ragazzo che solo i suoi genitori potevano venir a ritirare l’oggetto sequestrato, ma al momento i genitori dell’alunno si trovavano fuori città e non sono riusciti a contattare il figlio per accertarsi che stesse bene e per questo hanno deciso di denunciare la scuola.
Secondo l’avvocato F. Capraro il divieto di usare il cellulare in classe è fissato da diversi criteri ministeriali e questo non legittima il docente a sequestrare il dispositivo al proprio studente.
Sarebbe legittima invece un’eventuale sanzione prevista dal regolamento scolastico, come una punizione da dare allo studente distratto, “una sanzione” che si ridurrebbe a delle giornate di volontariato o di pulizia degli ambienti scolatici.
Il MIUR rende noto che qualsiasi circolare scolastica, non è una fonte di legge che può andare in contrasto con le norme giuridiche esistenti ma solo un atto ministeriale.
Quindi il sequestro del cellulare, specialmente per gli studenti maggiorenni, costituisce una forma di sequestro improprio che “non può essere esercitato dal docente” e dal momento che la normativa italiana prevede che il sequestro può essere disposto solamente dall’autorità giudiziaria, il docente non è legittimato al ritiro del cellulare, anche nel caso in cui lo studente lo stia utilizzando durante la lezione.