La Carta del Docente, cioè il Bonus da 500 euro riservato ai Docenti di ruolo per la loro formazione professionale potrebbe essere presto modificato, recentemente è stato lo stesso Ministro dell’Istruzione Azzolina ha far sapere che sono allo studio delle modifiche da apportare a questo Bonus.
Questo Bonus nato allo scopo di aggiornare e migliorare le formazione professionale dei docenti, oggi nella maggior parte dei casi viene usato per l’acquisto di dispositivi tecnologici, che sono si consentiti dalla normativa, ma che poco hanno a che fare con la formazione e l’aggiornamento, secondo le statitstiche della piattaforma Sofia sono davvero pochi i corsi di aggiornamento e di formazione professionali acquistati mediante il Bonus Docenti.
Proprio per questo motivo al Ministero sono al lavoro per modificare il Bonus Carta del Docente, in particolare tra le modifiche al vaglio ci sarebbe la riduzione della lista degli acquisti consentiti con il bonus di 500,00€.
Un problema non da poco conto visto che così si rischia di andare contro la ratio della misura. D’altronde che senso ha riconoscere ogni anno 500,00€ se poi l’utilizzo che ne viene fatto non è quello per cui il contributo è stato introdotto?
Va detto ed evidenziato che all’orizzonte non c’è l’eliminazione di questo Bonus come spesso si sente dire, ma solo una modifica per cercare di ripristinare lo scopo principale di questo Bonus che nel corso degli anni si è perso un pò per strada.
L’obiettivo del Ministero è quello di restringere la lista dei beni e servizi che si possono acquistare, cosi facendo i docenti sarebbero “costretti” a spendere il Bonus per l’acquisto di corsi di aggiornamento per la propria formazione professionale, lo scopo principale per cui è nato il Bonus con la riforma della buona scuola del Governo Renzi.
C’è poi una seconda ipotesi che però al momento è meno accreditata. Stiamo parlando di quella che vede l’erogazione del Bonus Docenti direttamente in busta paga così come più volte richiesto dai sindacati.
Questo consentirebbe di riconoscere aumenti di stipendio di circa 18,00€ netti in più, rispetto a quelli paventati in queste ultime settimane (le indiscrezioni dicono 75,00€ medi e lordi in busta paga, una cifra che non soddisfa né i sindacati né tantomeno gli addetti ai lavori).