Approvati ieri in extremis in Consiglio dei ministri, i decreti attuativi sulla scuola arrivano ora in Parlamento e inizia l’iter per una nuova riforma dell’istruzione che andrà a completare il percorso avviato dalla legge 107.
La neo ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, nominata da poche settimane, è riuscita a dando la sua impronta all’intera discussione sulle deivers4e modifiche di attuazione del piano di formazione iniziale e di accesso all’insegnamento, la revisione dei percorsi dell’istruzione professionale, la riforma del settore educativo da zero a sei anni, il diritto allo studio, l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità, la promozione della cultura umanistica, il riordino della normativa delle scuole italiane all’estero e la riforma della valutazione e degli Esami di Stato, ritrovandosi a scontri verbali con i colleghi.
L’iter legislativo che vedrà lavorare in prima linea le commissioni parlamentari riguarderà modifiche che porteranno a lavorare nelle Commissioni parlamentari, assicurando una forte partecipazione del ministero e del governo per ascoltare tutti i soggetti coinvolti. I decreti attuativi sulla scuola andranno a completare il percorso avviato dalla legge 107.
Vediamo in cosa consisteranno le modifiche.
Gli esami saranno più semplici, e si darà più valore al curriculum scolastico, con punto di forza la lingua inglese. L’esame di maturità che prima veniva svolto in tre prove viene semplificato in due sole prove scritte colloquio orale conclusivo, i test Invalsi non daranno punteggio ma l’esito sarà riportato nella documentazione allegata al diploma e sarà introdotta una prova Invalsi in lingua Inglese a conclusione della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, per certificare le abilità di comprensione e uso della lingua inglese.
Previste modifiche anche sul tema dell’educazione di genere nelle classi da zero a sei anni (nidi e materne), possibilità in materia di bocciatura per le classi elementari e scomparsa nelle scuole medie i voti numerici voluti nel 2008 dall’allora Ministra dell’Istruzione Gelmini sostituendoli voti riferiti a lettere A, B, C, D ed E.