Sono 100 mila le cattedre che resteranno vuote a partire dal 01 settembre 2020 e i concorsi non saranno realizzati in tempo. Continuano i problemi legati all’istruzione in particolare il grave problema che presto ci troveremo ad affrontare sanno le 100 mila cattedre che rimarranno vuote a partire dal prossimo settembre, a causa di un ritardo nell’apertura dei concorsi.
Non sono pochi infatti le problematiche che si stanno riscontrando nella loro preparazione e questo non fa altro che allungare i tempi impendendo così di poter coprire tutte le cattedre che resteranno vuote. Il problema principale è la difficoltà che si sta riscontrando a trovare i commissari e la lentezza delle procedure di selezione.
Le commissioni del bando sono composte da un presidente che generalmente è un docente universitario, un dirigente scolastico o tecnico, due commissari che vengono individuati nella stessa materia di competenza del ruolo. A creare la difficoltà nel reperimento dei commissari sono i compensi irrisori, la mancata previsione dell’esonero dal servizio scolastico, i rischi di poter incorrere in procedimenti penali e il dover continuare a svolgere il proprio lavoro da insegnante in contemporanea a quello di commissario d’esame.
I bandi, inoltre, non sarà possibile annunciarli ed emanarli prima di metà marzo, da allora saranno previsti 30 giorni per legge per permettere ai candidati di presentare le domande.
A conti fanti è praticamente impossibile che si riesca perciò a coprire con il bando i posti che resteranno vuoti a settembre perché i concorsi ordinari non finiranno per tempo. Dall’altra parte però nel concorso straordinario è invece possibile che si riesca a terminare il bando riuscendo a portare all’assunzione di 24 mila docenti, ne mancherebbero però ancora 76 mila da assumere per coprire tutte le cattedre che rimarranno scoperte il primo settembre 2020.