Nuove misure adottate per gli studenti che quest’anno devono sostenere l’esame di stato affinchè la problematica della sospensione scolastica a causa del coronavirus non si ripercuota sulla loro formazione. Dopo che il governo nella serata del 4 marzo ha deciso di chiudere temporaneamente le scuole per cercare di tamponare la diffusione del coronavirus, saranno otto milioni e mezzo gli studenti che nei prossimi giorni non potranno frequentare le loro classi, e per tale motivo si sta pensando ad un piano di emergenza per l’esame di Stato, con probabilità di recupero a giugno dei giorni persi e didattica a distanza.
Disposto al momento disposto lo stop anche delle prove INVALSI di quinta superiore (per il momento fino al 15 marzo) e alle lezioni nelle università.
In base alle norme della scuola l’anno scolastico per gli studenti è valido con minimo 200 giorni di lezione, ma in un decreto già approvato in Consiglio dei ministri dopo l’esplosione del virus, si è sottolineato il concetto di “chiusura per forza maggiore”, che condona le assenze degli studenti dovute all’allerta.
Il ministero dell’Istruzione ha fatto sapere che nessuno rischia l’anno scolastico per le assenze di questo periodo in emergenza, e che inoltre tante sono le proposte avanzate dai Ministri per prolungare l’anno scolastico a giugno inoltrato, ma il sindaco di Benevento Clemente Mastella avrebbe suggerito di tenere le scuole chiuse per un mese, per poi recuperare le lezioni a giugno.
La ministra dell’Istruzione Azzolina, così come il ministro dell’Università e della Ricerca Manfredi, suggeriscono invece una didattica a distanza per salvare l’anno, come già stanno facendo le università ( l’Università di Padova, l’Alma Mater di Bologna, la Bicocca di Milano) che stanno continuando le sedute di laurea, gli esami e le lezioni in modalità telematica.