Secondo le ultime stime sulle assunzioni di docenti e insegnanti nella scuola pubblica italiana a settembre ci sarà bisogno di circa 80.000 docenti che al momento mancano, il numero deriva anche dalla situazione che l’emergenza covid ci ha lasciato in eredità, da settembre la scuola ripartirà ma non sarà come prima, gli studenti per classe saranno molti di meno per poter garantire il distanziamento e ridurre le possibilità di contagio e quanto porterà alla formazione di più classi e per tanto più docenti da assumere.
Inoltre si calcola anche che dal prossimo anno ci saranno molto nuovi studenti provenienti delle scuole private, e questo farà aumentare il numero degli studenti italiani nelle scuole pubbliche, intanto il Ministero dell’Istruzione in questi giorni ha messo a punto un piano strategico per gestire ed avviare il prossimo anno scolastico che non sarà come nessun altro anno scolastico a memoria d’uomo.
Secondo i sindacati gli 80.000 docenti necessari per gestire il prossimo anno scolastico saranno difficilmente reperibili con il rischio che molte cattedre resteranno del tutto vacanti principalmente nelle regioni del Nord Italia, in questi giorni il Ministero dell’Istruzione oltre a varare il piano per l’avvio del prossimo anno scolastico ha fatto sapere attraverso il Ministro dell’Istruzione Azzolina che ci saranno 50mila assunzioni si insegnanti a tempo determinato, di supplenti, che dovranno coprire i posti vuoti in attesa dei concorsi scuola per le immissioni in ruolo.
Nonostante i tanti sforzi, i fondi messi a disposizione e l’impegno del governo il problema dei docenti precari sembra di difficile risoluzione oramai da troppi anni, lo scorso anno è intervenuta anche l’unione europea bacchettando proprio l’italia per aver abusato nella pubblica amministrazione dei contratti precari.
Il sindacato CISL Scuola ha confermato che per l’anno scolastico 2020/2021: 85.150 cattedre vacanti rispetto alle 64.149 dello scorso anno, con una concentrazione maggiore nelle regioni del nord italia, questi posti saranno occupati da docenti supplenti precari anche difficili da reclutare, non dipendono dalla gestione di Azzolina, ma è l’effetto di una pianificazione da parte del Miur insostenibile negli ultimi anni.
Altro problema da affrontare è l’esodo di molti studenti dalle scuole private verso quelle pubbliche, come sottolineato dal Sole 24 Ore sono molte le famiglie in difficoltà con il pagamento della retta scolastica delle scuole private e l’emergenza COVID-19 ha fatto registrare mancati pagamenti già nel mese di aprile.
Insomma il prossimo anno scolastico si annuncia pieno di insidie per lo stato, il ministero, le famiglie e gli stessi studenti che dovranno abituarsi alle nuove norme all’interno delle classi.