Il ritorno a scuola non sarà facile per nussuno, ce ne stiamo rendendo conto man mano che si avvicina la data di riapertura delle scuole fissata quasi per tutte le regioni al 14 settembre 2020, le incognite non sono poche, anche se il ministero insieme e tutti le altri parti coinvolte, ha stilato il protocollo di sicurezza per l’inzio dell’anno scolastico 2020-2021, un documento al cui interno sono contenute tutte le norme e le novità introdotte per garantire la salute di tutti, studenti, adetti ai lavori e famiglie.
In questi giorni si sta parlando molto degli spazi all’interno delle aule, che non essendo molto grandi non permette di garantire sempre il distanziamento tra gli studenti, per questo motivo il governo sta valutando spazi alternativi dove poter svolgere le lezioni, in questi giorni il Ministero ha fatto sapere che in caso di necessità si potrebbe ricorrere alle scuole paritarie da parte degli Enti locali competenti per trovare spazi aggiuntivi è del tutto possibile e non è mai stato previsto il contrario.
La precisazione si rende necessaria, spiega una nota del ministero dell’Istruzione, a seguito di prese di posizione e notizie in cui si fanno tali affermazioni e si asserisce anche che il governo non voglia utilizzare le paritarie per pregiudizio ideologico.
Non tutti sanno che le scuole paritarie fanno comunque parte del Sistema nazionale di Istruzione e non vi è pregiudizio alcuno nei loro confronti fanno sapere dal Ministero, che è tenuto a vigilare sul possesso e sul mantenimento dei requisiti per la parità dei predetti istituti, come previsto dalla normativa vigente.
Nell’ambito della possibilità prevista dal cosiddetto decreto “Agosto” di affittare spazi e nell’ambito dei patti territoriali previsti dal Piano per la ripartenza è assolutamente possibile, per gli Enti locali – prosegue la nota – fare ricorso alle scuole paritarie per recuperare aule aggiuntive. Ci sono peraltro accordi siglati a livello locale che vanno già in questa direzione.