Il ritorno a scuola per molte famiglie italiane non sarà facile, lo dimostrano le notizie che arrivano da un asilo comunale di Pisa, dove una coppia di genitori infermieri che lavorano in ospedale contro la lotta al Covid-19 sono stati contattati dal Comune di Pisa ed è stato chiesto loro di non portare i loro figli presso l’asilo comunale, una richiesta che se venisse confermata sarebbe al limite dell’indecenza, la notizia è stata riportata dal quotidiano il Tirreno.
L’asilo incriminato secondo la testata giornalistica sarebbe l’asilo nido comunale “I Passi” che a quanto si apprende avrebbe contatto i due genitori per chiedere loro di non portare i loro figli a scuola visto il lavoro rischioso che svolgono, da qui subito è scoppiata la polemica per il comportamento che questa scuola ha adottato nei confronti di questi genitori.
Sinistra Civica Ecologista ha bollato l’episodio come imbarazzante evidenziando come oggi il personale sanitario non corra più rischi, sono infatti pochissimi i casi di contagio di medici e infermieri che operano nelle strutture sanitarie per combattare il covid 19.
Oggi i pazienti che entrano in ospedale sono osservati speciali, il personale sa chi ha davanti e usa ormai precauzioni altissime: il pericolo è noto. È fuori che corriamo il rischio, poichè non sappiamo se coloro che incontriamo siano contagiosi. Tutti i toscani, e anche i pisani che hanno votato per questa amministrazione, capiscono questa banale verità, tutti tranne la Lega e la destra che amministra la città». È il commento di Sinistra Civica Ecologista.
«La cultura del sospetto che traspare da questa decisione del Comune è il terreno su cui cresce il mostro dell’esclusione e della discriminazione – continua la nota – La lista Sinistra Civica Ecologista è a fianco dei bambini così pericolosamente discriminati, e delle loro famiglie e chiede al Sindaco di Pisa che i bambini vengano immediatamente riammessi al nido e le sue scuse a i genitori e a tutto il personale sanitario. Quegli stessi sanitari che pochi mesi fa elogiava come eroi, e che in pochi mesi tratta come untori»
L’eco della notizia è arrivata subito ai piani alti del comune di pisa, sono moltissime le famiglie indignate e che chiedono dei chiarimenti sulla vicenda.
Intanto dal comune fanno sapere che si è trattato di una lacuna interpretativa presente in un decreto diffuso dal ministero dell’Istruzione lo scorso 3 agosto che, all’articolo 10, afferma che “non si può far accedere i figli al nido d’infanzia se essi stessi o i loro genitori e accompagnatori sono stati “a contatto con persone positive, per quanto di propria conoscenza, negli ultimi 14 giorni”.
Il comune, dunque, avrebbe scoperto l’inghippo quando ai genitori-operatori sanitari è stato chiesto di firmare l’auto dichiarazione contenente anche questo passaggio e loro si sono rifiutati di farlo.