Il pagamento del RDC (Reddito di Cittadinanza) del mese di settembre 2020 potrebbe arrivare in ritardo rispetto alle date di accredito sulle carte dei mesi precedenti, generalmente la ricarica sulle carte rdc avviene il giorno 27, ma questo mese coincide con la domenica e per tanto la ricarica della carta rdc non potrà avvenire, con tutta probabilità quindi, la ricarica delle carte con la mensilità di settembre avverrà lunedi 28 settembre 2020.
Per il mese di settembre oltre all’insolita data di pagamento c’è anche un’altra novità, a Settembre 2020 il RDC taglia il traduardo delle 18 mensilità e questo per chi ha ricevuto il reddito il primo mese di avvio delle domande significa la fine della ricezione del sussidio, quindi sospensione delle ricariche sulla carta.
Infatti secondo la normativa che regola il funzionamento del reddito di cittadinanza, dopo 18 mesi dalla prima ricarica il sussidio scade, e il beneficiario non riceverà più soldi sulla propria carta.
Secondo i dati diffusi con settembre il 30% dei percettori del Reddito di Cittadinanza, ossia coloro che hanno presentato la domanda per ricevere il sussidio a marzo 2019, il primo mese utile insomma, cesseranno di ricevere denaro sulle carte.
Una volta che il cittadino ha maturato 18 mesi di sussidio potrà presentare nuovamente una nuova domanda per chiedere il rinnovo del reddito di cittadinanza, anche questo preve la normativa, il cittadino dovrà però attendere che il sussidio scada per poi presentare nuovamente la domanda, ovviamente potranno presentare la domanda di rinnovo solo coloro che hanno ancora i requisiti per accedere al RDC.
La domanda di rinnovo va presentata come la prima domanda, ci si può rivolgere ai Caf, presso gli Uffici di Poste Italiane, direttamente sul sito dell’INPS o quello Ufficiale del Reddito di Cittadinanza.
Ricordiamo inoltre che per consultare il saldo è possibile contattare il numero verde rdc messo a disposizione proprio per conoscere il saldo della propria carta.
Inoltre ricordiamo che recentemente il governo ha dediso di ampliare la lista dei beni e servizi che si possono acquistare e pagare e che prima erano vietati, la modifica è avvenuta inseguito all’emergenza covid 19 che ha messo in ginocchio molte famiglie ma anche interi settori economici.
L’art. 2 del decreto ha introdotto alcune novità in tal senso, i cittadini possono acquistare e pagare tutto ciò che “serve a soddisfare le esigenze dei beneficiari al fine di favorire la più ampia partecipazione sociale”. Ecco quindi che sono ammessi vestiti, benzina, scarpe o ancora cene fuori. Per lo stesso motivo si potranno comprare generi alimentari, elettrodomestici e prodotti di elettronica in generale.
I prelievi saranno concessi, purché non superino i 100 euro al mese. Se il reddito di cittadinanza è invece destinato a un nucleo familiare con più componenti, la somma sarà calcolata sulla base della scala di equivalenza. Ultimo, ma non meno importante, se parte dell’importo non viene speso, la successiva erogazione verrà decurtata del 20%.
Cosa non si può pagare con la carta destinata al reddito di cittadinanza? Come è intuitivo pensare, non si possono acquistare tutti quei beni finalizzati ad un soddisfacimento di un bisogno non fondamentale. Ecco che non si possono comprare giochi che prevedono vincite in denaro, materiale e servizi per adulti, servizi finanziari e creditizi, trasferimento di denaro, gioielleria, pellicceria o ancora club privati.