Ieri è stato il primo giorno di scuola per milioni di studenti in diverse regioni d’italia, molte altre hanno deciso di posticipare l’inizio delle lezioni al 24 settembre 2020, con il primo giorno sono emerse tutte le problematiche e le criticità della scuola al tempo del Covid 19, tra le problematiche emerse c’è sicuramente quella che riguarda la carenza di docenti di sostegno, che in molte regioni e molte scuole rappresenta un vero e proprio problema.
Secondo i dati denunciati dai sindacati in questi giorni ci sono oltre 85.000 cattedre vacanti e con insegnanti di sostegno che mancano un po ovunque a macchia di leopardo, si prospetta infatti che saranno circa 80 mila i docenti precari che saranno convocati per coprire cattedre prive di titolari.
La reale situazione contrasta con le parole pronunciate in questi giorni dalla Ministra Azzolina, la quale aveva evidenziato che mai come quest’anno tutti i docenti erano stati nominati prima dell’inizio dell’anno scolastico, ma la realtà purtroppo è ben diversa, oltre ai posti messi a disposizione dai bandi delle singole Università, che risultano essere sempre irrisori e non sufficienti a soddisfare il fabbisogno nazionale, c’è anche la mancata trasformazione in deroga delle cattedre e le poche immissioni in ruolo sul sostegno.
Alla luce di tutto ciò è davvero molto difficile garantire la continuità didattica a cui ha diritto l’alunno disabile così come previsto dal decreto n. 96/2019, art.14 e che purtroppo rimane una norma scritta ma non attuata.
Altro fenomeno generato dalla mancanza di docenti di sostegno è che sovente i Presidi, per coprire le cattedre vacanti , sono costretti a convocare personale non specializzato, ma essere docenti di sostegno non significa “garantirsi l’anno di servizio”.
Oltre ai docenti di sostegno scarseggiano in alcune regioni anche docenti ordinari, nella regione Campania mancano oltre 400 docenti di italiano, nella regione Puglia 250 di matematica, nella regione Piemonte è stato riempito solo il 24% delle 6.000 cattedre.
Nelle scuole superiori della Toscana su 3700 posti non ne sono stati trovati neppure duecento: ormai quasi ovunque le graduatorie sono vuote. Per non parlare degli insegnanti di sostegno che mancano ovunque. Tanto da far dire alla segretaria generale della Cisl Scuola Maddalena Gissi che delle 85 mila cattedre «ne resteranno vuote almeno 50 mila». Ci sarebbero 753 mila supplenti pronti a salire in cattedra: ma le nuove graduatorie provinciali non sono ancora pronte e anzi sono piene di errori, che rischiano di allungare ancora i tempi per assegnare le cattedre, almeno per quest’anno.