Si parla tanto negli ultimi mesi di didattica a distanza, ma non si parla spesso dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità, un problema che interessa molto le famiglie con ragazzi disabili. La chiusura delle scuole e lʼavvio della didattica a distanza hanno inciso molto sullʼinclusione di bambini disabili, lo dimostrano i dati dell’ultimo rapporto Istat sulla condizione tra i banchi degli alunni con disabilità, disturbi evolutivi specifici e svantaggi socio-economici, culturali e linguistici.
In Italia gli alunni con disabilità iscritti negli istituti italiani nell’anno scolastico 2019-2020 sono circa 300 mila, pari al 3,5% della popolazione studentesca, sono 13 mila iscritti in più (+6%) rispetto all’anno precedente.
Ogni ragazzo disabile è unico e ad ognuno occorre un percorso didattico personalizzato, e la dad non è stata di aiuto per tale fascia di studenti che stando a casa non hanno goduto a pieno dei benefici dell’inclusione in classe.
Dati alla mano, è stato riscontrato che durante il lockdown, 1 su 4 degli studenti disabili tra aprile e giugno 2020 non ha potuto partecipare alla didattica a distanza, senza dimenticare gli altri 8% degli altri alunni senza particolari bisogni educativi.
Diversi sono i motivi per cui tanti sono gli studenti disabili che non hanno potuto partecipare alla didattica a distanza:
- – gravità della patologia (27%),
- – mancanza di collaborazione dei familiari (20%);
- -disagio socio-economico (17%).
- Altri motivi per cui gli studenti non possono usufruire della dad sono duvutii alle seguenti problematiche:
- -difficoltà nell’adattare il Piano educativo per l’inclusione (PEI) alla Didattica a distanza (6%),
- – alla mancanza di strumenti tecnologici (6%),
- – alla mancanza di ausili didattici specifici (3%).
Un altro argomento molto discusso è il basso numero di insegnanti formati per il sostegno, infatti sono poco più di 176 mila, gli insegnanti di sostegno nelle scuole italiane nell’anno 2019/2020.
Il 37% dei docenti che svolgono questo ruolo non ha una formazione specifica per assistere gli alunni svantaggiati, in quanto per le assunzioni si è fatto ricorso alle liste curriculari, per ovviare al problema mancanza di personale.