Un sondaggio Ipsos condotto per Save The Children ha rivelato i gravi danni provocati dal lockdown in questi mesi. Sebbene la didattica a distanza ha messo in sicurezza gli studenti dal contagio coronavirus, ha provocato però danni alla socializzazione e ha lasciato indietro gli studenti con meno mezzi informatici.
Secondo l’indagine il 28% degli adolescenti dichiara che dall’inizio della pandemia almeno un compagno di classe ha smesso di frequentare la scuola, questi dati si riferiscono a studenti tra i 14 e i 18 anni, e si calcolano almeno 34mila studenti delle superiori rischiano l’abbandono scolastico.
Il bilancio dell’abbandono scolastico si è aggravato in questi mesi e se la scuola non riaprirà nemmeno dopo le festività natalizie renderà sempre piu’ critico il rischio della dispersione scolastica.
La didattica a distanza non ha permesso a tutti gli studenti di concentrarsi al meglio a causa dei problemi dovuti alle connessioni internet e mancanza di un dispositivo idoneo, e per tale motivo si sono verificati duri impatti nella loro preparazione scolastica.
Secondo quanto dichiarato dagli studenti italiani tanti si sentono impreparati rispetto a quando andava a scuola in presenza e il 35% quest’anno deve recuperare più materie rispetto all’anno scorso e non mancano gli studenti che dichiarano di avere avuto ripercussioni negative sulla capacità di studiare.
Save the Children segnala le ripercussioni negative del lockdown nella scuola che al momento si stanno verificando con una crescita esponenziale, come la povertà materiale ed educativa che ha colpito i bambini e gli adolescenti che vivono nei contesti più svantaggiati, dove l’organizzazione opera con programmi di contrasto alla povertà educativa e alla dispersione scolastica.