Per la scuola Draghi ha proposto sin da subito il recupero delle ore perse e il potenziamento degli ITS, proprio per assicurare alta formazione agli studenti. Occorre assicurare un ritorno a scuola in piena sicurezza e fermare la dad che crea dis
uguaglianze, afferma Draghi, e per tale motivo rifacendosi all’esempio della sua generazione in cui i suoi nonni e si sacrificarono oltre misura, occorre attuare un piano di formazione per la cultura.
Il neo presidente del Consiglio Mario Draghi, al Senato ha esposto il fulcro del programma del nuovo governo sull’istruzione, indicando la scuola come una delle priorità per ripartire, inserendo anche prolungamenti di ore di studio fino e formazione per istituti tecnici e per la formazione dei docenti.
La pandemia ha causato gravi problemi alla nostra comunità, ha affermato Draghi , danni economici, culturali ed educativi che hanno evidenziato le disuguaglianze delle famiglie con disagi, e per tale motivo occorre ripristinare una «normalità» che è fatta di ore in presenza, di continuità, di regolarità.
Occorre un piano che porti tutti gli studenti in aula con orario normale distribuendolo su diverse fasce orarie, ma occorre adoperarsi per recuperare le ore di didattica in presenza perse lo scorso anno.
Il Presidente del Consiglio esorta a rivedere il disegno del percorso scolastico annuale che occorre sviluppare le potenzialità della didattica con l’inserimento di strumenti digitali che potranno essere utilizzati nella didattica in presenza, e per tale motivo occorre investire nella formazione del personale docente.
Nel suo discorso il Presidente del Consiglio ha indicato anche il nuovo piano culturale che potrebbe essere inserito nel percorso culturale, un percorso di studio che combini la necessaria adesione agli standard qualitativi richiesti, con innesti di nuove materie e metodologie, a tal proposito in questa prospettiva fa riferimento agli istituti tecnici superiore con il Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza che assegna 1,5 miliardi agli ITS, 20 volte il finanziamento di un anno normale pre-pandemia.
Anche le Università rientrano non sono state escluse dal discorso del Presidente del Consiglio, che sottolinea l’importanza della formazione universitaria e la ricerca, campi che necessitano di nuovi investimenti, puntando all’eccellenza.
Le reazioni
Positivi i primi commenti dei sindacati al discorso di Draghi: «Restituire quanto prima le scuole a una situazione di normalità. È l’obiettivo enunciato dal Presidente Draghi e non si può non condividerlo- commenta la segretaria della Cisl Maddalena Gissi- Molto opportunamente, ha aggiunto che il ritorno a scuola deve avvenire in sicurezza. Perché sia possibile servono interventi di vario genere che chiamano in causa la responsabilità di soggetti diversi: Stato, Regioni, Enti Locali, autorità sanitaria».
Condivide il contenuto del discorso di Draghi anche il presidente dell’associazione presidi: «Presto tra i banchi ma in sicurezza- sintetizza – Si tratta di temi che l’ANP da tempo mette all’evidenza del decisore politico. Ci attendiamo ora delle proposte concrete per poterle valutare nel merito», dice Antonello Giannelli.«La scuola, come abbiamo visto, può rivelarsi un’enorme cassa di risonanza per i contagi-rileva la segretaria generale Ugl Scuola, Ornella Cuzzupi. Questo pericolo va subito limitato e per farlo non resta che avviare in maniera immediata la campagna di vaccinazione per il personale scolastico docente e non docente».