Novità in arrivo per il settore delle Pensioni relative ai dipendenti pubblici, in questi giorni il nuovo Ministro della Pubblica Amministrazione Brunetta ha fatto sapere che l’esecutivo ed il suo Ministero sono al lavoro per approntare un piano di pensionamento per i dipendenti della Pubblica Amminstrazione che sono in avanti con l’età e che sono prossimi alla pensione.
In questi giorni il Ministro della Pubblica Amministrazione Brunetta ha illustrato il nuovo piano che riguarderà la pubblica amministrazione e quindi i dipendenti pubblici, si tratta di un piano a 360 gradi che interesserà i nuovi concorsi pubblici con l’introduzione di nuove novità per le procedure di assunzione pubbliche, novità anche per la digitalizzazione dalla pubblica amministrazione che riprenderà il processo iniziato già da qualche anno ed infine anche un piano di prepensionamenti per i dipendenti che sono più avanti con l’età al fine di svecchiare l’intero parco dipendenti della PA.
Secondo quanto illustrato dal Ministro Brunetta c’è in cantiere la messa in atto di uno scivolo per la pensione, con un incentivo volontario all’esodo, un progetto presentato in audizione alle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavoro in Senato e nel quale rientrano anche le assunzioni delle nuove leve della PA con concorsi pubblici più veloci.
Secondo i dati forniti dall’esecutivo negli ultimi due anni sono stati 190mila i dipendenti pubblici andati in pensione nei prossimi tre o quattro anni si prevedono invece 300mila uscite dal mondo del lavoro della pubblica amministrazione.
Entrando più nel dettaglio secondo anche quanto riportato da il Messaggero l’idea del governo sarebbe quella di creare un meccanismo volontario di incentivo all’esodo e che riguardi i dipendenti pubblici che sono vicini all’età pensionabile e che non hanno professionalità non adeguate a restare nella PA, a seguire l’innovazione tecnologica e non più motivate.
Al momento le ipotesi riguardanti il prepensionamento nella pubblica amministrazione non sarebbe solo questo, con la fine di Quota 100 a partire dal prossimo anno si verrebbe a creare uno scalone di 5 anni per la pensione di vecchiaia oggi ferma a 67 anni. Nei giorni scorsi è stata avanzata da Graziano Delrio del PD l’ipotesi di Quota 92 ovvero pensioni a 62 anni e 30 di contributi per coloro che fanno lavori usuranti.
E poi tra le altre ipotesi per le pensioni:
- uscita a 63 o 64 anni con un calcolo interamente contributivo dell’assegno;
- blocco della pensione anticipata INPS a 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini;
- pensioni con Quota 102 con 64 anni di età e 38 di contributi, ma senza penalizzazioni.