A breve potrebbero arrivano supporti economici per le famiglie in difficoltà grazie alla bozza del Decreto Sostegni bis che include una erogazione di 500 milioni di euro per supportare le famiglie italiane a pagare beni primari come spesa, affitto e utenze domestiche. I 500 milioni di euro per finanziare buoni spesa, affitto e utenze domestiche sarà erogato ai Comuni che poi li destineranno alle famiglie in difficoltà, a tal proposito proprio in queste ore si sta definendo il testo del Decreto Sostegni bis
Secondo la prima bozza del provvedimento i Comuni gestiranno i buoni spesa che in questo momento di vera difficoltà per tantissime famiglie a causa della pandemia, porterà davvero un sostegno materiale.Inoltre si sta pensando anche al riconoscimento di altre due mensilità di Reddito di Emergenza e spetterà ai Comuni, in base alle risorse a disposizione, erogare nuovi aiuti per il sostegno economico.
Al momento si possono ancora richiedere, in alcuni Comuni, i buoni spesa grazie ai fondi stanziati dal primo Decreto Sostegni, ma a breve con il provvedimento che dovrebbe essere approvato questa settimana dal Consiglio dei Ministri, ci sarà un rifinanziamento di questa misura.
Un recente studio realizzato dalla Fondazione Consulenti del Lavoro, ha dichiarato che più della metà degli italiani ha difficoltà ad arrivare alla fine del mese, mentre c’è una minoranza (il 16,7%) che ha dovuto persino tagliare l’acquisto di beni primari.
La solidarietà alimentare per le famiglie in difficoltà è uno dei temi inclusi nella bozza del decreto Sostegni bis del Ministero dell’Economia, che in queste ore sta lavorando alla bozza del Decreto Sostegni bis, e inoltre istituito nello stato di previsione del Ministero dell’Interno un fondo di 500 milioni di euro per l’anno 2021, il quale dovrà essere distribuito ai Comuni tenendo conto dei seguenti criteri:
- quota pari al 50% del totale da ripartire in proporzione alla popolazione residente di ciascun Comune ( 250 milioni di euro ) ;
- l’altro 50% è ripartito in base alla distanza tra il valore del reddito pro capite di ciascun Comune e il valore medio nazionale, ponderato per la rispettiva popolazione.
Il contributo minimo spettante a ciascun Comune non può in ogni caso risultare inferiore a 600,00€, si legge nella bozza del Decreto Sostegni bis.