L’attuale Governo presieduto da Mario Draghi sta mettendo mano al Reddito di Cittadinanza (RDC) l’obiettivo è quello di apportare delle modifiche e novità già a partire dal 2021 per tutti coloro che ricevono il sussidio mensile, tra le principali novità allo studio ci sono sicuramente quello legato al lavoro e all’istruzione dei beneficiare del Reddito, che oggi più di ieri sono visti dalla maggioranza degli italiani come dei nulla facenti che percepiscono soldi ogni mese senza fare nulla.
Critiche al Reddito di Cittadinanza arrivano da più schieramenti politici da moltissimi mesi, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto lavorativo, inizialmente il provvedimento aveva come secondo scopo quello di trovare un lavoro al destinatario del provvedimento, ma a distanza di più di 1 anno dall’introduzione del RDC per molti italiani si è trasformato in un sussidio, un assistenzialismo vero e proprio che ha generato indignazione in molti italiani che invece lavorano e devono “guadagnarsi la pagnotta”.
In occasione del G 20 tenutosi a Catania il Ministro del lavoro Andrea Orlando ha sottolineato in modo particolare l’argomento Reddito di Cittadinanza e la possibilità di collegarlo a dei percorsi di studio.
Istruzione e Reddito di Cittadinanza saranno il binomio perfetto per raggiungere l’obiettivo di formazione e inclusione sociale, così il Ministro Orlando ha intenzione di provvedere al supporto di coloro che sono alla ricerca di un lavoro, in quanto proprio il RdC deve assicurare l’inserimento lavorativo di chi lo percepisce e per tale motivo afferma il Ministro Orlando: “Se prendi il Reddito e non hai un titolo di studio, usi quel tempo per prendere un titolo di studio se non trovi un lavoro”, in mancanza di frequenza si perde il diritto al sussidio.
Secondo un’indagine sui dati inseriti da coloro che percepiscono il RdC, risulta che quasi una terzo della dei percettori del Reddito non ha un titolo di studio oltre la terza media, e per tale motivo il Governo insieme al Ministro dell’istruzione, stanno puntando a favorire corsi di istruzione dedicati agli adulti, proprio per incentivare le aziende a selezionare coloro che hanno una adeguata preparazione.
Il progetto di formazione per coloro che percepiscono il RdC prevede l’apertura di centri di studio e luoghi di istruzione, per evitare l’inattività del percettore, inoltre si sta studiando anche un piano straordinario per i Neet, incentrato su scuola e reinserimento lavorativo.