L’educazione alimentare ormai introdotta nelle mense scolastiche negli ultimi anni è davvero fondamentale per la sana crescita ed educazione dei bambini e a tal proposito, l’Associazione Foodinsider ha reso i risultati del sesto Rating dei menu scolastici. Foodinsider è l’Osservatorio sulle mense scolastiche nato nel 2015, e ha l’obiettivo di monitorare l’equilibrio delle diete proposte a scuola e l’evoluzione del sistema di ristorazione nei vari Comuni d’Italia.
I risultati della classifica dell’Associazione Foodinsider relativa ai menù scolastici tiene conto di: qualità del cibo, educazione alimentare e sviluppo economico e sociale nel rispetto dell’ambiente.
Le mense scolastiche che si sono conquistate il titolo di migliori d’Italia, si sono distinte per la loro capacità di offrire agli alunni cibi sempre freschi e di ottima qualità, biodiversità dei piatti, garantire equilibrio della dieta con ricette anche in gran parte biologiche.
Le mense scolastiche che hanno conquistato i punteggi più alti si trovano presso le città di Fano, al primo posto, Cremona e Parma a pari merito al secondo e Jesi al terzo; Bologna e Ancona, confermando la qualità del settore scolastico e alimentare nel centro Italia, entrano tra le prime dieci e Siracusa.
Le mense scolastiche di Roma e Milano occupano la metà della classifica, mentre le prime città del Sud sono Napoli e Palermo, a pari merito al 32° posto, ma restano al temine della classifica Asti e Novara.
Il Rating dei menu scolastici è stato fatto prendendo in considerazione circa 50 mense, gli addetti alle valutazioni hanno osservato le mense tenendo conto del questionario Menu a punti creato dall’Asl2 di Milano, con riferimenti ai parametri Linee Guida della Ristorazione Scolastica, sulle Raccomandazioni dell’OMS, le indicazioni della IARC e i Criteri Ambientali Minimi (CAM).
Le mense con punteggio più alto sono quelle che risultano essere equilibrati e in linea anche con le Raccomandazioni dell’OMS e con le indicazioni dei CAM.
Tante le mense che dovranno correre ai ripari per migliorare il proprio menù offerto ai propri studenti, basterà evitare nel menù cibi processati, come le carni conservate, e ultra-processati (crocchette, bastoncini, salsicce, hamburger, hot dog e altri prodotti a base di carne ricostituiti, e zuppe, dessert confezionati).
Con i cibi veloci che sebbene siano appetitosi per i bambini e offrono sazietà si dimentica l’onere di educare, oltre che nutrire i bambini nel modo corretto, in quanto non occorre offrire menu squilibrati, con pasti iperproteici con proteine, vegetali e animali,altamente sconsigliati ai bambini.
Inoltre il Ministero dell’Ambiente con i CAM ha chiesto alle mense scolastiche di somministrare il pasto con stoviglie in ceramica, ma pare che stiano diminuendo le mense che somministrano il pasto con stoviglie lavabili, dal 65% al 59%, e che ci sia un aumento della quantità di usa e getta.
Altro dato negativo a sfavore delle mense scolastiche è il servizio di ristorazione scolastica per far fronte in maniera strutturale alla fragilità delle famiglie, infatti solo Belluno e Latina, hanno adottato la pratica di produrre piatti per la mensa dei poveri, mentre solo Cremona e Bergamo, hanno deciso si ampliare il numero di gratuità per consentire l’accesso a tutti al servizio mensa.
Foodinsider sostiene che per sviluppare una cultura del buon cibo legata anche alla salute dell’ambiente occorre collaborare con le istituzioni per sviluppare un sistema premiante per sostenere i Comuni virtuosi e offrendo anche supporto delle famiglie vulnerabili.