Le scuole in Italia hanno diversa forma giuridica. Le scuole pubbliche o statali sono finanziate e organizzate dallo Stato. Le scuole paritarie sono amministrate da privati ma rilasciano titoli equivalenti ai quelli della scuola statale purché si attenga ai programmi del Ministero dell’Istruzione. La scuola privata non è amministrata dallo Stato e ha piena libertà su materie e insegnanti.
Il sistema scolastico statale in Italia è suddiviso in quattro cicli didattici:
- Scuola materna – un ciclo triennale da tre a sei anni;
- Scuola primaria – un ciclo di cinque anni da 6 a 11 anni;
- Scuola secondaria inferiore – un ciclo di tre anni da 11 a 14;
- Scuole superiori – un ciclo di tre, quattro o cinque anni, dai 14 ai 17, 18 o 19 anni.
Nei Comuni più piccoli le scuole secondarie di primo e secondo grado spesso formano una scuola unificata (istituto comprensivo), mentre le scuole d’infanzia e le scuole elementari sono talvolta raggruppate in un circolo didattico.
Ogni scuola ha un dirigente (dirigente scolastico nelle scuole primarie e preside nelle scuole secondarie), responsabile delle attività scolastiche. Un ruolo importante è svolto dal comitato consultivo (consiglio d’istituto) della scuola, costituito da docenti e non docenti, e (solo nelle scuole secondarie) i genitori e gli allievi che decidono sul bilancio della scuola e anche sulla organizzazione di attività didattiche. Un comitato di insegnanti (collegio dei docenti) prepara i piani educativi della scuola, compresi gli orari e la scelta dei libri di testo.
La frequenza della scuola materna non è obbligatoria per i bambini di età inferiore ai sei anni. L’istruzione obbligatoria inizia con la scuola primaria e continua fino all’età di 16 anni o al primo anno della scuola secondaria superiore, a condizione che l’istruzione di un anno non sia stata ripetuta.
Gli studenti ottengono l’ammissione alla classe successiva (promosso) solo dopo aver raggiunto un livello soddisfacente in tutte le materie di studio alla fine dell’anno accademico. Gli allievi che non riescono a raggiungere la sufficienza richiesta in una materia, accumulano un debito formativo, che deve essere recuperato attraverso un apprendimento extra durante le vacanze estive o frequentando corsi di recupero durante l’anno accademico successivo. Se gli alunni non ottengono la sufficienza su più della metà del numero delle materie scolastiche, possono essere rifiutati all’ammissione della classe del prossimo anno e devono ripetere l’intero anno (bocciato). Tutte le scuole fanno riunioni regolari genitori-insegnanti, per monitorare l’andamento scolastico degli allievi.
Alla fine della scuola media gli studenti sono tenuti a scegliere l’indirizzo di specializzazione della scuola superiore. L’ammissione alle scuole superiori italiane non è selettiva e, a condizione che gli studenti abbiano il diploma di scuola media. Alla fine delle scuole superiori gli allievi effettuano un esame di stato.
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