Dal 6 agosto 2021 entra in vigore l’obbligo del Green pass che permetterà a chi ne è in possesso di poter usufruire di diversi servizi, ma tanti sono coloro che sono scesi nelle piazze di tutta Italia per manifestare contro tale obbligo in quanto non tutti sono favorevoli alla vaccinazione. A tal proposito ricordiamo che il vaccino può essere inoculato a tutti a partire dai 12 anni.
Per la fascia dei minorenni per l’inoculazione del vaccino è necessaria l’autorizzazione dei genitori, ma tanti sono i casi in cui genitori no vax non hanno permesso ai propri figli di fare il vaccino, sebbene i minori erano propensi alla vaccinazione, e per tale motivo il Comitato bioetico ha dichiarato che la scelta spetta sempre al minore, purché informato.
La decisione spetta ai figli sebbene i genitori sono in disaccordo sulla somministrazione, e al momento in mancanza di una legge nazionale, il Comitato di bioetica nazionale si è espresso dichiarando che:
“l’adolescente debba essere ascoltato da personale medico con competenze pediatriche e che la sua volontà debba prevalere, in quanto coincide con il migliore interesse della sua salute psico-fisica e della salute pubblica.”
Se il minore che è intenzionato a vaccinarsi è affetto da patologia o se è contrario alla somministrazione del vaccino, mentre i suoi genitori sono d’accordo, il Comitato bioetico ritiene che debba sempre prevalere il convincimento del minore favorevole al vaccino.
Anche i medici di base o pediatra possono ascoltare il minorenne intenzionato a vaccinarsi e chiedere di procedere senza l’assenso del genitore/tutore.
Se un ragazzo non vuole vaccinarsi nonostante i genitori vogliano che si vaccini
secondo la nota del 29 luglio, il Comitato ritiene importante e auspicabile che l’adolescente sia informato che la vaccinazione è nell’interesse della sua salute, della salute delle persone prossime e della salute pubblica.
Anche il minore contrario alla vaccinazione deve essere sempre informato, ma mai obbligato a vaccinarsi.
Se il minore rientra nelle “categorie fragili” l’obbligo dei genitori/tutori di fare l’interesse del minore è ancor più pressante, e secondo il Comitato di bioetica si può ricorrere come extrema ratio al giudice tutelare nel caso di disaccordo.