Da anni si parla di estendere il Bonus Carta del Docente da 500 euro anche agli insegnanti precari, cioè i docenti che non hanno un contratto di lavoro stabile a tempo indeterminato, ma il Ministero dell’Istruzione nel corso degli ultimi anni non nè ha voluto sapere di estenere questo Bonus anche i docenti precari, ma le cose presto potrebbero cambiare, infatti qualche mese fa è partita la prima causa pilota da parte di una docente precaria nei confronti del Ministero dell’Istruzione.
Si tratta di una causa importante per tantissimi docenti precari ma anche per il Ministero sotto l’aspetto economico, la causa infatti ha un valore complessivo di 800 milioni di euro, il calcolo è stato fatto sul bacino di docenti precari che avrebbero diritto al Bonus nel caso la causa riconoscesse loro questo diritto.
Nelle ultime settimane è stata pubblicata, l’ordinanza di remissione in Corte di Giustizia Europea presso il Tribunale di Vercelli che rimette ai giudici di Lussemburgo la questione riguardante la Carta del Docente per il personale precario, una questione che potrebbe muovere circa 800 milioni di euro di arretrati.
La causa pilota è stata indetta da una docente di biella, Valentina Sitzia, che avrà “l’onere” di rappresentare tutti i docenti precari italiani della scuola di fronte alla Corte di Giustizia Europea per ottenere il bonus 500 euro.
Recentemente ad un giornale locale la docente ha spiegato come sia nata questa causa nei confronti del Ministero dell’Istruzione, la docente biellese si era rivolta all’avvocato Giovanni Rinaldi ed al sindacato Anief circa 1 anno per via di un problema legato agli scatti di anzianità non riconosciuti, la docente era molto scettica ma grazie al lavoro dei legali e del sindacato era riuscita ad ottenere 9.000 euro di arretrati oltre ad un risarcimento di 5.000 euro.
Da qui è poi nata l’esigenza di intraprendere la causa nei confronti del Ministero sul Bonus Docenti che ad oggi come tutti sanno, è destinato solo agli insegnanti che hanno un contratto a tempo indeterminato, la docente spiega che i sindacati ed i legali avevano annunciato che la causa sarebbe stata difficile e dura.
La docente ha detto che non sa come andrà ma se tutto dovesse andare bene come si spera, sarà ben felice di aver aperto le porte a migliaia e migliaia di colleghi precari.
Il precedente che fa ben sperare
Secondo i legali c’è una sentenza precedente che fa ben sperare, una sentenza della Corte di Lussemburgo del 2019 (Usariz/Arosegui) che aveva riconosciuto, in seguito alla remissione del Tribunale Amministrativo di Pamplona (Spagna), il diritto di ricevere le indennità sessennali “per formazione continua” anche ai dipendenti di ruolo inquadrati nella funzione pubblica docente, senza esclusione di coloro che sono dipendenti temporanei, quando, sotto il profilo della percezione dell’indennità in discussione, le due categorie di lavoratori in parola si trovano in situazioni comparabili.’
Una sentenza che ha indotto l’avvocato, in collaborazione con i colleghi Nicola Zampieri, Walter Miceli e Fabio Ganci, il team di legali Anief, a proporre i ricorsi.
Per quanto riguarda i tempi i legali fanno sapere che per istruire il procedimento a Lussemburgo, sede della Corte ci vogliono circa 8 mesi circa.
Nel caso la sentenza sia positiva ci sarà la disapplicazione dell’articolo 1 comma 121 della Legge 107/2015: verrebbe così sancito il diritto di migliaia di precari ad ottenere 500 euro per ogni anno scolastico a partire dal 2015/16 in poi, in cui hanno stipulato contratti a tempo determinato al 30 giugno o al 31 agosto.