A pochi giorni del rilasciato dei risultati dei Test di Medicina da parte del Miur a Napoli è scoppiato il caos, la procura di Napoli ha prontamente aperto un’inchiesta sui test di Medicina svolti lo scorso 5 settembre, secondo la procura pare che ci sia stata una vera e propria compravendita per poter ottenere le risposte giuste ai test d’ingresso per una delle facoltà più ambite d’italia, la procura vuole vederci chiaro sulla vicenda che al momento sebbene sia in una fase embrionale sta dando già i primi risconti con alcune persone indagate, da quello che trapela pare che in cambio di soldi venisse fornito un vero e proprio algoritmo, una sequenza numerica che ti porta a sbarrare le caselle esatte, con la certezza matematica di poter frequentare il corso di studi di aspirante medico.
I reati ipotizzati sono quelli di corruzione da parte della procura di Napoli, il fasciolo aperto fino ad ora ha portato ad una serie di perquisizioni ed alcuni sequestri da parte della polizia giudiziaria che ha indagato un’impiegata dell’Università Federico II di Napoli insieme al marito, la donna al momento indagata dalla procura era impiegata come assistente presso una delle biblioteche cittadine e vanta riconoscimenti umani e professionali da parte di colleghi e superiori.
Secondo quanto ricostruito dalla procura di Napoli il giorno del test d’ingresso di Medicina (5 settembre) l’impiegata svolgeva il ruolo di sorvegliante alle prove di medicina, una sorta di vigilanza interna, assieme ad altri colleghi, nella vicenda è coinvolto anche il marito dell’impiegata ex impiegato sempre dell’Università Federico II.
Entrambi sono stati perquisiti nel giorno della prova, a caccia di conferme decisive a far decollare l’inchiesta.
Le indagini continuano e la procura vuole andare fino in fondo alla vicenda, nei prossimi giorni si avranno sicuramente ulteriori sviluppi sulla vicenda che ha fatto seguito alle numerose segnalazioni fatte dagli studenti per irregolarità durante le prove di selezione, infatti tra le regioni dove sono state segnalate il maggior numero di irregolarità figura al secondo posto proprio la campania, mentre al primo posto in questa particolare classifica figura la Sapienza di Roma con il 21% di irregolarità segnalate.