Il Reddito di Cittadinanza è uno degli argomenti più discussi in questi mesi in quanto sono tanti che ancora attendono una occupazione, e per tale motivo a breve potrebbe crearsi una nuova collaborazione tra agenzie private per il lavoro e i centri d’impiego. L’Associazione italiana delle agenzie per il lavoro ha annunciato una collaborazione tra le Agenzie per il lavoro e centri per l’impiego per assicurare una soluzione lavorativa ai beneficiari del reddito di cittadinanza.
Sarebbero già pronte 400 mila offerte di lavoro e si potrebbero in tal modo assicurare nuove mansioni lavorative a circa un terzo dei beneficiari del reddito di cittadinanza, dopo aver ovviamente valutato i curricula degli utenti e le offerte lavorative.
Grazie alla nuova collaborazione si potranno accelerare gli inserimenti lavorativi e aiutare i centri sempre più in difficoltà, inoltre grazie alla nuova collaborazione, afferma il Ministro del Lavoro Andrea Orlando, si introdurranno nuovi meccanismi per rafforzare e rendere solida la cooperazione tra il sistema pubblico e quello privato.
Il RdC è stato un grande supporto per le famiglie senza occupazione durante i mesi più difficili della pandemia ma è risultato debole in campo lavorativo, afferma Rasizza.
Secondo una recente stima dell’Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro (Anpal) i beneficiari del reddito di cittadinanza ritenuti occupabili sono più di 1,1 milioni e meno di 400mila questa estate hanno sottoscritto un patto di lavoro nei centri per l’impiego.
Le nuove occupazioni lavorative riguarderanno i settori della logistica, agricoltura, ristorazione, ma non mancheranno occupazioni come magazzinieri, scaffalisti, vendemmiatori e camerieri.
Al momento il RdC supporta economicamente 1,24 milioni di famiglie, circa 3 milioni di persone, e quest’anno potrebbe costare fino a 9 miliardi al governo, circa 2 miliardi in più rispetto lo scorso anno, ma non tutti i beneficiari sono ritenuti però sono davvero occupabili.
I beneficiari ritenuti non occupabili, come deciso da una nuova norma del Ministero, dovranno seguire dei corsi di formazione personalizzati per poi essere inseriti lavorativamente.
Altra falla nel sistema RdC però è dovuta alla mancanza di personale dei centri per l’impiego, infatti al momento sono ancora in attesa di 11.600 operatori esperti che erano stati promessi.