Il salario minimo di euro 1.000 garantirebbe a tante famiglie italiane maggiore stabilità economica, e pare che dopo la richiesta del Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Liberi e Uguali, alla quale si è unito anche il sindacato CGIL si stia valutando l’ipotesi di inserire il salario minimo.
Il salario minimo è stato uno degli argomenti riportati sul tavolo di lavoro del Governo e Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Liberi e Uguali, insieme al sindacato CGIL, si sta cercando il modo di imporre e riconoscere a ogni settore professionale il salario minimo.
Tanti sono ancora i lavoratori sottopagati, infatti secondo i dati ISTAT e INPS sono 4 milioni i lavoratori che percepiscono una retribuzione oraria inferiore a quella che verrebbe fissata con il salario minimo.
Al momento però si hanno poche certezze sull’approvazione del salario minimo, ma è al momento chiara la misura di quello che dovrebbe essere il salario minimo, ovvero
una retribuzione minima che dovrebbe essere garantita ai lavoratori per una determinata quantità di lavoro.
Il salario minimo sarebbe in grado di combattere la povertà e dovrebbe essere complementare al reddito di cittadinanza, in quanto esistono lavori che pagano di meno rispetto al sussidio che lo Stato riconosce a chi si trova in una situazione di povertà.
Occorre sottolineare che molti sono però i settori che offrono un salario minimo ai propri lavoratori e proprio lo Stato interviene con lo strumento della contrattazione collettiva, limitando di fatto la libera determinazione dei salari operata dal mercato.
Tanti sono i Sindacati che puntano maggiormente sullo strumento della contrattazione collettiva, ma anche i politici a tal proposito devono far molta attenzione sull’argomento senza incappare riduzione dello spazio contrattuale.
La misura economica stimata per l’importo del salario minimo concordano per 9 euro l’ora e nessun lavoratore potrà prendere di meno, e tutti i lavoratori qualora fosse approvata tale misura e che oggi percepiscono uno stipendio inferiore alla soglia minima suddetta godrebbero di un aumento di retribuzione, pari appunto alla differenza tra quanto percepito oggi e i 9 euro del salario minimo.
L’incremento economico per i lavoratori con l’inserimento del salario minimo
sarebbe pari ad un incremento medio annuo di circa 1.073,00€, poco meno di 100 euro al mese.
Istat e INPS hanno decretato dopo una recente indagine che le professioni coinvolte saranno:
-barman, pizzaioli, cuochi e camerieri, per i quali oggi la paga oraria media è di 8,77€;
– guardie giurate: paga oraria media di 8,21€;
-addetti alle pulizie: 7,28€ orari;
– personale del turismo impiegato con contratto Federalberghi: 8,97€ orari;
-centralinisti: 8,41€;
– autisti: 8,41€.
Restano ancora da calcolare i compensi minimi per riders, lavoratori dell’agricoltura e lavoratori domestici, come ad esempio colf e badanti.