Con l’inizio della scuola ad oggi non si sono verificati impennate di casi covid 19, ciononostante i presidi lamentano che l’entrata a scuola ad orari scaglionati crea non pochi problemi nei confronti dei ragazzi, ma anche le scuole stesse non sempre riescono a gestire al meglio l’entrata in classe con questi orari scaglionati, negli ultimi giorni sono anche aumentate le proteste un po in tutta Italia da parte degli studenti che si sono mobilitati per chiedere una modifica delle disposizioni vigenti in materia di orari e accesso alla scuola.
Studenti e presidi, insomma, stanno facendo fronte comune nel contestare l’organizzazione delle fasce orarie, puntando il dito in particolare sull’ingresso alle 9:40, che compromette gran parte del tempo pomeridiano dei ragazzi e rende difficile l’organizzazione delle lezioni.
Ma nel testo ci sono anche delle proposte alternative per ovviare al problema. Ad esempio, stabilendo l’ingresso in un unico orario, dal momento che il carico dei mezzi di trasporto è possibile all’80%, con l’auspicio che venga spostato in orario successivo l’ingresso delle altre attività commerciali e produttive. Oppure affidando la definizione degli scaglioni orari all’autonomia delle scuole. O, ancora, considerando come possibili fasce d’ingresso le ore 8 e le ore 9.
Inoltre i problemi derivanti da queste fasce orarie stia compromettendo anche la serenità degli stessi studenti in un momento molto atteso e particolare come il ritorno a scuola in presenza con compagni e docenti, per tanto si invitano le istituzioni ad una “urgente rivisitazione della situazione attuale”, considerando quanto “l’attuale scaglionamento degli orari produce sicuramente effetti negativi sui ragazzi, peggiori della tanto demonizzata Dad”.