Può succedere che per dimenticanza non si invia entro la data di scadenza il modello 730/2021, e allora tanti si chiedono come si rimediare e quali sono le date da rispettare. Come ogni anno occorre inviare il modello 730 all’Agenzia delle Entrate, ma se non si rispettano le date previste la stessa offre l’opportunità di rimediare.
Il 30 settembre è l’ultima data prevista affinché il contribuente invii il 730 all’Agenzia delle Entrate, ma il 25 ottobre invece è la data che era prevista per il modello 730 integrativo.
Se vi trovate nella situazione in cui non avete rispettato né la prima né la seconda data per la presentazione del modello 730 avete ancora delle possibilità, vediamo come rimediare.
Il modello 730 deve esser presentato ogni anno e ci si può recare presso un CAF o intermediario abilitato, la data del 25 ottobre è la data stabilita per l’invio del 730 integrativo che può essere inviato solo se l’integrazione è a vantaggio del contribuente, quindi se comporta un maggiore credito, un minor debito e un’imposta invariata.
Esiste una ulteriore data prevista che è il 10 novembre, che offre al contribuente l’opportunità di inviare i dati anche usando direttamente l’applicazione web, se non si rispetta neanche tale scadenza l’ultima chiamata nel 2021 è fissata per il 30 novembre, ma in tale data il contribuente potrà inviare solo il modello Redditi, sia precompilato che correttivo del 730.
L’Agenzia delle Entrate oltre alle date suddette offre la possibilità di una ulteriore data prevista per il modello Redditi precompilato tardivo che è posta dopo 90 giorni dalla scadenza, quindi entro il 28 febbraio 2022.
Se il modello 730/2021 viene presentato in ritardo o non viene presentato il contribuente rischia maggiorazioni delle imposta, vediamo i dettagli.
Se il contribuente non presenta la dichiarazione, essa si dice “omessa” in due casi ben precisi:
- se le imposte evase superano i 50.000 euro;
- se non viene presentata entro 90 giorni dalla scadenza.
Chi non regolarizza l’omissione della presentazione della dichiarazione dei redditi entro l’ultima data prevista (28 febbraio 2022) incorre in sanzioni amministrative e penali, sia la reclusione.
Dal punto di vista economico, la sanzione che si può percepire parte da un minimo del 120% al massimo del 240% dell’ammontare delle imposte dovute.