Secondo le ultime notizie e novità che arrivano da fonti governative, dal prossimo 2022 cambieranno le modalità per il reclutamento dei docenti e loro relativa abilitazione all’insegnamento, novità che non riguarderanno i concorsi ordinari e straordinario che si svolgeranno con le normative e meccanismo che attualmente sono in vigore, nell’articolo faccimo il punto sulle novità e sui tempi di attuazione delle nuove norme per il reclutamento degli insegnanti.
Docenti, verso il nuovo reclutamento: 60 CFU per abilitarsi, di cui 24 di tirocinio.
Il nuovo reclutamento dei docenti piano piano prende forma con le informazioni che trapelano da ambienti di governo, secondo quanto si apprende tutti i docenti che dovranno abilitarsi all’insegnamento e partecipare ai concorsi, dovranno acquisire 60 crediti universitari, inoltre il concorso a cui dovranno prendere parte sarà composto da una sola prova scritta e in seguito l’anno di formazione e prova.
Questa sarà lo schema del nuovo reclutamento dei docenti, già preannunciato nei mesi scorsi dal Ministro dell’Istruzione Bianchi, che è stato presentato pochi giorni fa dallo stesso numero uno di Viale Trastevere e la Ministra dell’Università Messa ai capigruppo della maggioranza in commissione cultura e Istruzione. Si cercano spiragli anche per una fase transitoria per i precari.
Per quanto riguarda l’acquisizione dei 60 crediti universitari nel settore pedagogico, di questi 24 dovranno essere ottenuti tramite tirocinio, per dare un “primo assaggio” pratico alla professione docente.
Coloro che otterranno l’abilitazione all’insegnamento attraverso i 60 crediti potranno accedere ad un concorso pubblico che, rispetto a quelli attuali, sarà semplificato, anche nell’ottica della riforma dei concorsi pubblici voluti dal Ministro della Pubblica amministrazione Brunetta.
Il concorso pubblico come speficiato sarà composto da una sola prova scritta a risposte chiuse, coloro che supereranno il concorso passeranno all’anno di formazione e prova, che prevede una valutazione finale. Se questa risulterà essere positiva si avrà la conferma in ruolo.
Per quanto rigarda i docenti precari si starebbe pensando ad una fase transitoria, in quanto già la scorsa settimana alcuni esponenti politici hanno convenuto sulla necessità di aprire un dialogo sulla questione, dato che vede il favore, da sempre, delle forze di maggioranza di Lega e Fratelli d’Italia, oltre ad alcuni esponenti del PD.
Resta incerta anche l’idea della fase transitoria per i precari, che dovrebbe prevedere un’assunzione per titoli e servizio dei docenti con almeno tre anni di esperienza.