In queste settimane il governo sta cerando di mettere a punto le norme che decideranno il taglio delle tasse per il 2022 tra cui anche il taglio delle aliquote IRPEF, una delle tasse che garantische il maggior gettito di entrate nelle casse dello stato, pocihè si tratta di una tassa che pagano tutti i lavoratori sia del settore pubblico che privato, in questo articolo facciamo il punto sulle ultime novità e vediamo cosa cambierà per il 2022 e quali saranno le somme che gli italiani potranno risparmiare in fatto di tasse.
Manovra 2022, al via il confronto su riduzione cuneo fiscale e Irap
In queste settimane governo, partiti politici e sindacati stanno discutendo in che modo abbassare la pressione fiscale delle famiglie italiane a partire dal 2022, il governo con la sua maggioranza insieme al ministro dell’Economia, Daniele Franco, sono alla ricerca di soluzioni operative da portare all’attenzione del Senato per l’esame della Manovra 2022.
Il passaggio della manovra alla camera sarà una formalità per via dei tempi strettisimi per l’approvazione del testo prima della fine dell’anno 2021, il disegno di legge di Bilancio, varato dal governo il 28 ottobre scorso, era stato piuttosto vago sull’argomento, parlando di un generico fondo pluriennale per la riduzione delle tasse da 8 miliardi di euro. Obiettivo: “Ridurre il cuneo fiscale e l’Irap”, misure per lavoratori e imprese, ma chi ci guadagnerà?
Legge di Bilancio 2022, chi ci guadagnerà dal taglio delle tasse?
Da molto tempi si parla di una riforma fiscale a 360 gradi che prenda in esame anche una modifica delle aliquota IRPEF, le via da percorrere per la riduzione delle tasse a lavoratori e pensionati sono queste:
- l’abbassamento di una o più aliquote irpef
- una revisione organica del sistema delle detrazioni per reddito da lavoro dipendente e dell’ex bonus Renzi da 100 euro.
Per quanto riguarda invece le imprese, si parla di una possibile riduzione dell’Irap, l’imposta sulle attività produttive. Sembra avere poche chance, invece, la proposta del centrodestra di estendere la flat tax al 15% per le partite iva fino a 100 mila euro (oggi a 65 mila), con i soldi della riforma del reddito di cittadinanza.
Probabilmente il governo Draghi deciderà di dare un colpo al cerchio e uno alla botte, accontentando/scontentando sia le forze politiche che premono per una riduzione delle tasse ai lavoratori sia quelle concentrate sulle imprese. Di fondo giace l’idea che i fondi a disposizione non potranno fare miracoli, proprio per questo andrebbero concentrati il più possibile su un unico intervento, per avere un maggiore impatto economico. Per il momento l’ago della bilancia sembrerebbe propendere più verso i lavoratori, ma la strada è ancora lunga.
Le proposte dei partiti su Irpef e Irap
Pd, M5S e Leu spingono per una riduzione consistente delle tasse per le persone fisiche, ma ci sono diversi schieramenti. Alcuni chiedono il taglio dell’aliquota Irpef del 38%, misura che interessa circa 7 milioni di contribuenti, al fine di migliorare la progressività Irpef avvantaggiando i redditi medio-bassi. Altri, invece, vorrebbero estendere il bonus 100 euro ai redditi fino a 55 mila euro dai 40 mila attuali e aumentarlo a 120 euro.
Passando all’Irap, invece, le ipotesi indicano un abbassamento delle aliquote ma anche una possibile fusione dell’imposta regionale con l’Ires, con una progressiva riduzione negli anni.