Per venerdi 10 dicembre 2021 è stato proclamato uno sciopero nazionale per la scuola e cui prenderanno parte docenti e personale ata, c’è forte rischio che le lezioni in tutta italia non si possano svolgere, lo sciopero è stato indetto dalle sigle sindacali Flc Cgil, Uil Scuola, Gilda e Snals “contro l’immobilismo del Governo in materia di istruzione”.
Venerdi 10 dicembre per la scuola si annuncia una giornata molto calda, in pratica tutte le sigle sindacali hanno indetto una giornata di sciopero nazionale contro il governo, reo di aver attuato poche riforme e iniziative in favaore della scuola pubblica italiana, lo sciopero è a carattere nazionale e coinvolge il personale scolastico di tutte le scuole di ogni ordine e grado.
Per conoscere se il personale della propria scuola aderirà o meno allo sciopero è consigliato di verificare le comunicazioni delle singole scuole, sul registro elettronico o sul sito internet ufficiale degli istituti, cosi facendo si potrà capire quanti docenti e personale Ata parteciperanno allo sciopero del 10 dicembre 2021.
Secondo il cronoprogramma l’appuntamento è a ROMA per le ore 10:30 a Piramide, il corteo proseguirà in direzione del Ministero dell’Istruzione a Viale Trastevere.
“Dopo due drammatici anni di pandemia è diventato chiaro a tutte e a tutti quanto la scuola sia indispensabile per il nostro presente e il nostro futuro, quanto essa sia importante nella vita di ogni giorno per le studentesse e gli studenti, quanto siano indispensabili tutte le diverse professionalità che operano in essa: per questo avevamo la ragionevole speranza che il Governo fosse pronto a dare un vero e tangibile segnale di attenzione alla Scuola Pubblica”, si legge all’inizio della lettera del Segretario generale Flc Cgil, Francesco Sinopoli, in cui vengono anche illustrati i motivi dello sciopero del 10 dicembre.
“Restano in un limbo insopportabile – continua nella missiva – i percorsi di stabilizzazione dei docenti, la riforma, sempre rinviata, del reclutamento, incentrata sulla formazione in ingresso; restano scoperte 27 mila cattedre di sostegno dal prossimo anno mentre gli specializzati del V e VI ciclo TFA sono fuori dai concorsi e dalle procedure di assunzione. Non si affronta l’emergenza mobilità, con oltre 80 mila insegnanti vittime del blocco triennale e i DSGA vincitori di concorso bloccati dal vincolo quinquennale sulle sedi di immissione in ruolo, tutti costretti a lavorare lontano da casa, anche quando i posti su cui potersi trasferire ci sono e vanno a supplenza.
Manca una soluzione per i facenti funzioni Dsga da anni impegnati nella direzione amministrativa delle scuole. Si rinforza l’oppressione burocratica che soffoca la scuola italiana da 20 anni e che pesa sul lavoro di tutte e tutti e oggi aggravata da passweb e da tutte le altre incombenze che non avrebbero mai dovuto essere scaricate sulle scuole. Tutto ciò è inaccettabile.
Ci rendiamo conto della fatica e spesso della sfiducia che ogni giorno vive chi è impegnato nella scuola, ma bisogna dare un segnale chiaro alla politica. Faccio appello alle RSU che dedicano una parte della loro vita quotidiana al difficile impegno della rappresentanza nei luoghi di lavoro, a tutte le iscritte e iscritti della FLC CGIL e a tutto il personale della scuola.
Il tempo degli annunci ormai è scaduto; è giunto invece il tempo di un cambiamento reale, che restituisca alla scuola pubblica la centralità che merita, per il futuro del paese”.