Concorsi Ministero della Giustizia 2022, Bando per 500 Magistrati Ordinari

Il Ministero della Giustizia per l’anno 2022 ha pubblicato un nuovo bando di concorso pubblico volto all’assunzione di nuovo personale, nel dettaglio il bando mette a disposizione 500 per Magistrati Ordinari, nell’articolo andremo a vedere quali sono i requisiti per poter accedere alla selezione pubblica, quali sono le modalità per inviare la domanda e quali sono i termini entro cui inoltrare la propria candidatura.

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 98 del 10-12-2021 il nuovo concorso indetto dal Ministero della Giustizia che selezionerà attraverso una selezione pubblica 500 magistrati ordinari. Se volete partecipare al concorso indetto dal Ministero della Giustizia per il ruolo di Magistrato potete candidarvi entro il 10 Gennaio 2022 online attraverso il portale dedicato.

Titoli e requisiti – Per diventare Magistrato ordinario occorre essere in possesso dei requisiti che vi segnaliamo di seguito, pubblicati nel dettaglio anche attraverso il portale Ministero della Giustizia.

Requisiti generali:

-cittadinanza italiana;

-esercizio dei diritti civili;

– condotta incensurabile;

-idoneità fisica;

-posizione regolare nei confronti del servizio di leva al quale si sia stati eventualmente chiamati;

-non essere stati dichiarati per tre volte non idonei nel concorso per esami alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda;

-rientrare, senza possibilità di cumulare le anzianità di servizio previste come necessarie nelle singole ipotesi, in una delle seguenti categorie:

– magistrati amministrativi e contabili;

– procuratori dello Stato che non sono incorsi in sanzioni disciplinari;

– dipendenti dello Stato, con qualifica dirigenziale o appartenenti a una delle posizioni corrispondenti all’area C, già prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro,

– appartenenti al personale universitario di ruolo docenti di materie giuridiche in possesso del diploma di laurea in giurisprudenza che non sono incorsi in sanzioni disciplinari;

– dipendenti, con qualifica dirigenziale o appartenenti alla ex area direttiva, della pubblica amministrazione, degli enti pubblici a carattere nazionale e degli enti locali;

– abilitati all’esercizio della professione forense e, se iscritti all’albo degli avvocati, non incorsi in sanzioni disciplinari;

– coloro i quali hanno svolto le funzioni di magistrato onorario (giudice di pace, giudice onorario di tribunale, vice procuratore onorario, giudice ausiliario di corte di appello, giudice onorario aggregato) per almeno sei anni senza demerito, senza essere stati revocati e che non sono incorsi in sanzioni disciplinari;

– laureati in possesso del diploma di laurea in giurisprudenza conseguito, salvo che non si tratti di seconda laurea, al termine di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni e del diploma conseguito presso le scuole di specializzazione per le professioni legali previste dall’art. 16 del decreto legislativo 17 novembre 1997, n. 398, e successive modifiche;

– laureati che hanno conseguito la laurea in giurisprudenza, al termine di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni, salvo che non si tratti di seconda laurea, ed hanno conseguito il dottorato di ricerca in materie giuridiche;

– laureati che hanno conseguito la laurea in giurisprudenza a seguito di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni, salvo che non si tratti di seconda laurea, ed hanno conseguito il diploma di specializzazione in una disciplina giuridica, al termine di un corso di studi della durata non inferiore a due anni presso le scuole di specializzazione di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1982, n. 162;

– laureati che hanno conseguito la laurea in giurisprudenza a seguito di un corso universitario di durata almeno quadriennale e che hanno concluso positivamente lo stage presso gli uffici giudiziari o hanno svolto il tirocinio professionale per diciotto mesi presso l’Avvocatura dello Stato;

essere in regola con il pagamento del diritto di segreteria di Euro 50;

possesso degli altri requisiti richiesti dalle leggi vigenti.

Selezione – La procedura concorsuale per il ruolo di magistrato Ministero della Giustizia comprende come annunciato nel bando di concorso Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 98 del 10-12-2021 il superamento di 2 prove concorsuali così distinte:

-una prova  scritta ( svolgimento di tre sintetici elaborati teorici vertenti sulle seguenti materie: diritto civile; diritto penale; diritto amministrativo);

– prova orale.

Come candidarsi – L’ultimo giorno utile per inviare la candidatura al concorso per magistrati Ministero della Giustizia è il giorno 10 Gennaio 2022.

La candidatura al concorso dovrà avvenire esclusivamente con procedura telematica accessibile mediante SPID.

Tutte le successive comunicazioni relative ai diari delle prove scritte d’esame saranno rese note mediante il sito internet del Ministero della Giustizia.

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