Lo scorso dicembre 2021 il governo ha rinnavato la Cassa Integrazione Covid CIG anche per il 2022, all’interno della legge di bilancio il governo ha messo a disposizione nuovi fondi per rifinanziare il provvedimento, nell’articolo facciamo il punto della situazione con tutte le ultime novità introdotte a partire dal 2022 per tutti coloro che devono presentare domanda per ottenere la Cassa Integrazione Covid CIG 2022.
Cassa Integrazione Covid CIG 2022, le novità in legge di Bilancio
Il governo con l’ultima legge di bilancio 2022 ha approvato anche per l’anno in corso la Cassa Integrazione Covid CIG, fa sapere il governo che sono stati messi a disposizione fondi per il rifinanziamento della misura anche alle imprese del turismo, pubblici esercizi, commercio, che occupano fino a 5 dipendenti.
A dipendenti lavoratori di queste imprese/categorie lo scorso anno è stata riconosciuta la cassa integrazione ‘in deroga’ con causale Covid19, mentre con l’approvazione della nuova legge di bilancio 2022 vi è la ‘non conferma’:
- della cassa integrazione ‘in deroga’ (quella che l’impresa può chiedere senza versare all’Inps);
- della causale Covid19.
A partire dal 1 gennaio 2022 tutti i lavoratori dipendenti interessati potranno ricevere il nuovo sostegno al reddito nel caso in cui si venga sospesi dal lavoro, in pratica la cassa integrazione ‘ordinaria’ del FIS, fondo Inps per il settore.
Per i dipendenti sostanzialmente non cambia poi molto, discorso differente per le imprese che dovranno richiedere l’intervento della cassa integrazione e contribuire con un versamento periodo all’INPS.
Su questo aspetto molto imprese non si sono dette d’accordo, infatti al governo è stata avanzata la richiesta di prorogare anche nel 2022 della Cig Covid, in caso contrario le imprese dovrebbero mettere mano al portafoglio per contribuire alla cassa integrazione che potrebbero utilizzare ‘a causa’ di scelte politiche su restrizioni anti-Covid.
La richiesta di una proroga della Cassa Integrazione Covid arriva anche dai sindacati Uil e Cgil, i quali propendono per un rinnovo della misura per almeno altri 3 mesi, una richiesta difficile da soddisfare con i fondi disponibili: anche se si cercasse tra le “pieghe del bilancio”, servirebbero miliardi. Inps e governo stanno ragionando su una selezione per grado di crisi economica (operata utilizzando i codici Ateco), e dimensioni aziendali (escludendo le imprese più grandi).