Da quando è iniziata la pandermia da Covid 19 una delle parole che maggiormente è entrata nel lessico familiare è sicuramente DAD, ovvero acronimo di Didattica a Distanza, cioè lezioni da casa, milioni di famiglie italiane hanno imparato a convivere con i rispettivi figli che svolgevano (ancora oggi in alcuni casi) le lezioni da casa con tutto ciò che nè consegue, nel corso degli anni si è sviluppato per molti un vero e proprio odio nei confronti della DAD, ma non per tutti, infatti secondo un recente sondaggio emerge il pensiero delle famiglie proprio nei confronti della DAD.
Dopo i tantissimi casi di positivi tra gli studenti di tantissimi istituti scolastici si è parlato tanto di tornare in dad, ma il Governo ha dopo la pausa natalizia ha voluto che i ragazzi rientrassero a scuola per seguire le lezioni.
Sebbene in Italia ci sia un gran numero di vaccinati, il 46% degli italiani e gli esperti appoggiano la didattica a distanza per le scuole superiori e molti di questi anche per le scuole degli altri gradi.
Anche la maggior parte delle famiglie con bambini che frequentano scuole materne, primaria e secondaria di primo grado appoggiano la dad sebbene comporti delle difficoltà negli apprendimenti e nella vita di relazione.
La didattica a distanza sebbene protegge gli studenti dai contatti con positivi e evita l’ulteriore diffusione del coronavirus provoca immancabilmente delle problematiche che si ripercuotono sul rendimento e sulla salute psichica degli studenti.
In questo momento dove incalza la terza ondata della pandemia si è registrato anche una elevata mancanza di personale a causa della pandemia e per il requisito del Green pass rafforzato che non tutti posseggono.
Oltre al discorso legato alla DAD, dopo quasi 3 anni di pandemia stanno piano piano emergendo anche altre problematiche che i giovani iniziano a manifestare, come ad esempio lo sviluppo della miopia, negli ultimi 2 anni il massiccio e prolungato ricorso alla dad, e, in generale, l’utilizzo dei dispositivi digitali associato alla riduzione delle attività all’aria aperta e all’esposizione alla luce naturale, hanno contribuito ad accentuare i problemi degli studenti, come appunto la miopia.
Ma non solo, tutto questo sta avendo effetti negativi anche sul fisico e sulla mente dei giovani che sempre più spesso manifestano comportamenti non sempre consoni alla loro età, i medici affermano che sia necessario trovare un equilibrio nell’esposizione alle varie fonti di luce, suggerendo di passare complessivamente “un’ora all’aria aperta per ogni ora passata davanti il computer”. Se questo non è possibile, sarebbe comunque consigliabile ai genitori di “fare uscire il più possibile i bambini da cas