Se la scuola non affida il ragazzo al Genitore rischia la denuncia

Continua la questione legata alla responsabilità degli alunni fino a 14 anni al termine delle lezioni, il tutto è iniziato qualche mese fa dopo una sentenza della cassazione che ha dato ragione ad un genitore che aveva fatto causa all’istituto scolastico per non aver vigilato sullo studente al termine delle lezioni e che successivamente era morto, la sentenza ha dato ragione al genitore aprendo di fatto una corsa alle responsabilità, alcuni istituti sono corsi ai ripari facendo firmare ai genitori una liberatoria dove questi ultimi dovevano indicare cosa dovesse fare il/i figli al termine delle lezioni, se dovesse attendere un’adulto o se poteva tornare a casa da solo a piedi, secondo questi isituti in questo modo si risolvera il problema della responsabilità.

La liberatoria è durata poco poichè la maggior parte dei genitori hanno protestato e molti non hanno gradito questa soluzione, c’è la questione legale poi, secondo diversi avvocati la liberatoria non avrebbe nessun valore legale sotto il profilo della responsabilità del minore, e allora come risolvere l’intricata matassa?

La questione sicuramente non è di facile ed immediata soluzione, anche perchè quando si parla di responsabilità l’Italia è un paese dove nessuno se le vuole assumere e questo caso ne è l’esatta dimostrazione, dal punto di vista legislativo la legge italiana è chiara: “Lo studente aveva meno di 14 anni, età che per il codice di leggi italiano non rientra tra quelli da considerarsi autonomi e necessitano il costante accompagnamento dei minore”. Per tanto la scuola che non affida lo studente (fino a 14 anni) direttamente nelle mani dei genitori o di chi ne fa le veci rischia una denuncia per abbandono di minore.

Una soluzione all’intracata matassa arriva dagli stessi genitori che hanno realizzato una petizione online per chiedere la modifica della legge che regola la vigilanza dei bambini e dei ragazzi, nella petizione si chiede di modificare la suddetta legge considerando “l’andare e tornare a scuola da soli, il giocare nei parchi pubblici o nei cortili senza sorveglianti, lo spostarsi in quartiere o in paese in autonomia”, da non considerarsi come attività normale ed escluderle dall’abbandono dei minori da parte di genitori, insegnanti e presidi.

“Non vogliamo – scrive l’autore della petizione – crescere una generazione di bamboccioni! E una città fatta di auto, scorte e paure. In tanti paesi del mondo i bambini si spostano in autonomia e non ci sono evidenze di maggiori rischi.”

Non sappiamo se la petizione surbirà qualche effetto ma di certo la questione non sarà di facile soluzione se non si interverrà con una modifica alla legge, altrimenti si rischierà soltanto un rimpallo delle responsabilità tra gli istituti e i genitori con i ragazzi che saranno le uniche vittime di questa lotta di responsabilità.

Ecco la petizione:

https://www.change.org/p/paolo-gentiloni-bambini-autonomi-o-abbandono-di-minore

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