La notizia è di questi giorni è riguarda l’Università Parthenope di Napoli, secondo la procura della Repubblica di Napoli che ha coordinato le indagini, due tecnici amministraviti sono stati sottoposti agli arresti domiciliari per essere entrati abusivamente nei sistemi informativi dell’Università al fine di trafugare le risposte dei test universitari al corso di laurea magistrale in Scienze Motorie che poi hanno rivenduto alla cifra di 200 euro.
La vicenda risale al 2019 quando sono partite le indagini da parte degli inquirenti su stessa denuncia dell’Università che in questa vicenda è parte lesa e all’oscuro di tutto, a distanza quasi 3 anni le indagini portate avanti dal sostituto procuratore Henry John Woodcock sono arrivate alla conclusione, i protagonisti della vicenda sono due tecnici amministrativi della segreteria del Dipartimento di Scienze Motorie e del Benessere ed un altro indagato che dopo aver completato il corso di laurea ha svolto funzioni di ausilio e supporto nella stessa segreteria.
Le indagini sono state condotte in collaborazione anche con la polizia postale che ha collaborato alle indagini vista la natura anche informatica del reato.
I due tecnici sono ora finiti agli arresti domiciliari, dopo che è stato appurato il loro coinvolgimento nella videnca e dopo che sono stati appurati le vendite dei risultati dei test per 200 euro ad aspiranti matricole.
Le accuse nei confronti dei due sono istigazione alla corruzione e l’accesso abusivo a un sistema informatico, nei loro confronti viene infatti contestato, anche l’accesso abusivo al sistema informatico dell’Università (attraverso il computer che si trova all’interno del Dipartimento di Scienze Motorie) e l’apertura delle buste contenenti i test per comunicare agli studenti le relative risposte esatte. Le indagini, scattate dopo la denuncia presentata dal Rettore dell’Università Parthenope, si sono avvalse della costante collaborazione dell’Università.