Ci ritroviamo a parlare nuovamente di un problema che ogni anno nel periodo estivo diventa una piaga da debellare, sembrava che la ministra Fedeli, stava dando il massimo per risolvere tale problematica, ma ancora nessuna buona novità sembra arrivare, stiamo parlando dell’alternanza scuola-lavoro, che sembra esser diventato non un periodo di formazione dello studente, ma solo un periodo di sfruttamento e di lavoro intensivo non retribuito.
A tal proposito proprio negli scorsi giorni si sono tenute proteste studentesche contro l’alternanza scuola-lavoro, con manifestazioni in 70 città, la ministra V.Fedeli sottolinea ancora una volta il suo impegno e quello dell’amministrazione per realizzare un progetto alternanza scuola-lavoro che non si trasformi in sfruttamento dei ragazzi delle scuole superiori.
I numeri che evidenziano le percentuali degli studenti che hanno aderito a tali formazioni sono molto alti, basti pensare che per l’anno scolastico 2016/2017 il 95% degli istituti ha fatto alternanza scuola-lavoro e che le strutture ospitanti sono state più di 200.000, contando 131.000 imprese.
Organizzato per il giorno 16 dicembre 2017 un confronto tra Miur, studenti e organizzatori, sottolinea il Ministro Fedeli.
“Prima di allora lanceremo due strumenti importantissimi: la piattaforma di gestione dell’alternanza e la Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza che sono strettamente connesse fra loro. La piattaforma sarà strumento di attuazione della Carta, che è molto attesa ed è uno strumento centrale di informazione e di garanzia per chi partecipa all’alternanza”.
Anche i sindacati fanno sentire la loro voce e sottolineano che “A distanza di oltre due anni dall’approvazione della Legge 107/2015 che ha potenziato il progetto di collegamento con le aziende, gli studenti del triennio finale delle scuole superiori continuano ad avere pochissime tutele e attendono ancora l’approvazione dello statuto dei loro diritti che garantisca qualità e gratuità degli stage. Il risultato è che i giovani continuano a sentirsi sfruttati”, dice anche il sindacato Anief”.
Mentre il coordinatore della Rete degli Studenti Medi Giammarco Manfreda afferma che “Le piazze di oggi ci dicono che gli studenti non sono rassegnati. Lo slogan era ‘Cambiare la scuola per cambiare il paese’ perché crediamo che sia il mondo dell’istruzione a poter determinare una società più giusta. Quello che sta succedendo con l’alternanza scuola lavoro ci dice invece che lo svilimento del lavoro fa breccia anche nella condizione degli studenti. Questo non lo possiamo accettare e domani saremo assieme ai lavoratori in tutta Italia perché non possiamo rimanere indifferenti: siamo noi i lavoratori di domani”.
A breve i risvolti di tali proteste e le novità in merito alla problematica progetto alternanza scuola-lavoro.