Novità in arrivo per i dipendenti pubblici in merito al rinnovo del contratto 2022 che contiene anche aumenti di stipendio in busta paga compresi gli arretrati, nell’articolo vediamo quali sono tutte le ultime novità sul rinnovo contrattuale e vedremo anche da quando scatteranno gli aumenti in busta paga per i dipendenti statali.
Rinnovo Contratto Dipendenti Pubblici 2022, Aumenti Stipendio e Ultime Novità
Via libera da parte del Ministero del tesoro al rinnovo del contratto per i dipendenti pubblici delle Funzioni centrali firmato lo scorso 5 gennaio dai sindacati e dall’Aran.
Il Tesoro provvederà ad inviare il rinnovo del contratto bollinato al Ministero della Funzione pubblica che avrà il compito di iscriverlo all’ordine del giorno in uno dei prossimi consigli dei ministri per la definitiva approvazione.
Successivamente il testo contenente il rinnovo del contratto passerà al vaglio della Corte dei Conti, che ha a disposizione per la registrazione 15 giorni che non possono essere in nessun caso superati.
Ma esattamente quali sono i dipendenti pubblici che sono interessati da questo rinnovo contrattuale e quali sono gli aumenti di stipendio previsti?
Questo contratto come abbiamo precisato coinvolge i dipendenti pubblici delle funzioni centrali ovvero i lavoratori dei ministeri, delle Agenzie fiscali, dell’Inps, dell’Inail e degli altri enti pubblici economici, al momento non sono interessati i dipendenti del settore sanità e degli Enti locali per i quali la discussione è ancora in corso.
Parliamo ora degli aumenti di stipendio previsti dal nuovo contratto di lavoro, oltre agli aumenti sono anche previsti gli arretrati che saranno pagati con lo stipendio e la busta paga del mese di Maggio 2022, gli arretrati faranno riferimento agli ultimi 3 anni poichè la firma sul rinnovo del contratto è avvenuta nel 2022, ma il triennio che copre è quello che va dal 2019 al 2021.
A fare i calcoli degli arretrati ci hanno pensato i sindacati, secondo i quali ai dipendenti interessati dal rinnovo contrattuale andranno tra i 900 a oltre 1.800 euro, i sindacati fanno sapere che gli arretrati spetteranno anche a chi è andato in pensione tra il 2019 e il 2021.
I nuovi scatti saranno a partire dai nuovi scatti in base ad anzianità e merito. Aumenti di retribuzione fino a 2.200 euro l’anno per un funzionario di terza area. In queste progressioni la valutazione individuale peserà per il 40 per cento, per il resto sarà valutata l’esperienza di servizio. Anche le progressioni verticali, ossia i passaggi da un’area a quella superiore saranno semplificati. Fino al 2025 sarà possibile per i dipendenti, salire nell’area superiore in deroga al titolo di studio.
Un assistente della seconda area, per esempio, potrà diventare funzionario senza avere la laurea. Il contratto poi, introduce una «quarta area», denominata delle «elevate professionalità». Un’area che, nelle intenzioni, dovrebbe essere destinata ad accogliere gli esperti e i funzionari che saranno assunti per il Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza. Si tratta di un’area al momento vuota e nella quale non potranno essere promossi automaticamente i funzionari di terza area.
Gli aumenti lordi in busta paga oscilleranno tra 63 e 117 euro mensili a seconda dell’inquadramento dei dipendenti e che, a questo punto, arriveranno nelle buste paga di maggio 2022.