Il tema delle Pensioni è sempre caldo e le novità che riguardano il settore pensionistico sono sempre tante, oggi andiamo a vedere nel dettaglio una delle recenti novità in ambito pensionistico e che riguarda la pensione anticipata, stiamo parlando dell’Ape Aziendale l’ultima novità in ordine di tempo, che permetterà di uscire dal mondo del lavoro a 63 anni, avendo minimo 20 anni di contributi e con penalizzazioni quasi nulle sulla pensione che il lavoratore percepirà mensilmente, a differenza di altri provvedimenti l’Ape Aziendale non è da considerarsi un vero e proprio anticipo pensionistico a carico dell’azienda (come erroneamente potrebbe indurre il nome) ma va considerato più come uno strumento che permetterà al lavoratore in esubero, grazie ai contributi versati dal datore di lavoro, di beneficiare dell’Ape volontario con costi decisamente più bassi rispetto alle altre tipologie di Ape oggi presenti.
Ma come funzionerà precisamente l’Ape Aziendale? In pratica l’azienda e dipendente in esubero firmeranno una sorta di accordo sulla base del quale l’azienda presso cui lavora il dipendente si impegnerà a pagare al lavoratore dei contributi previdenziali aggiuntivi, che determineranno un aumento della futura pensione del lavoratore.
Dopo aver firmato l’accordo il lavoratore dipendente dovrà inviare all’Inps la domanda di Ape volontario, in questa modo quest’ultimo riceverà l’assegno di pensione dal momento dell’uscita dal lavoro fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia, che risulterà di importo superiore proprio grazie ai contributi aggiuntivi versati dall’azienda, cosi facendo il costo delle rate per la restituzione del prestito Ape verrà quasi interamente coperto ed il dipendente non riceverà decurtazioni sul proprio assegno di pensione.
L’introduzione dalla nuova Ape aziendale rappresenta un ottimo compromesso tra le esigenze del lavoratore e quelle dell’azienda, quest’ultima infatti potrà licenziare il lavoratore in esubero abbassando nettamente i costi, dall’altra parte il lavoratore potrà beneficiare di un sostegno al reddito continuativo sino alla data della pensione, senza subire successivamente dei tagli elevati della prestazione.
Pensioni, amare sorprese in arrivo: «Ape sociale, valanga di respinti»
Per quanto riguarda l’APE Sociale ci avviamo verso il resposo che l’INPS in questi giorni pubblicherà sulle oltre 60.000 domande di Ape Sociale presentate, al momento non ci sono notizie ufficiali ma nell’ambiente ci sono notizie che indicano un’elevata percentuale di domande respinte e l’appuntamento rischia di svelare amare sorprese per chi ne ha fatto richiesta.
Secondo quanto scrive l’Inca, l’INPS sarebbe troppo rigido sulle norme e questo di fatto ridurrebbe in maniera significativa il numero definitivo dei beneficiare che ad oggi hanno avanazato richiesta per l’Ape Sociale, l’Inca evidenzia come la cosa potrebbe rivelarsi come un vero e proprio Flop proprio a causa delle eccessive rigidità imposte da Inps, in contrasto con le intenzioni del legislatore e in alcuni casi addirittura contro legge, che rischia di vanificare del tutto le pur magre aspettative di reinserire qualche elemento di flessibilità nel sistema previdenziale italiano.
Nei prossimi giorni avremo sicuramente i dati ufficiali attraverso cui potremo avere un quadro chiaro e preciso della situazione.
Una novità contenuta nella nuove legge di bilancio è sicuramente quella che riguarda i lavoratori disoccupati, in partciolare per tutti coloro che avevano o hanno un contratto di lavoro a tempo determinato che non è stato rinnovato o non verrà rinnovato, sarà prevista la possibilità di aderire all’Ape sociale, per potervi accedere viene imposto un requisito fondamentale, il lavoratore disoccupato oltre ai requisiti richiesti per la categoria, dovrà aver maturato 18 mesi complessivi di lavoro negli ultimi 3 anni di lavoro.