Nel corso del 2018 saranno circa 80.000 le persone che potranno accedere alla pensione anticipata nel settore scuola, stiamo parlando di dirigenti scolastici, docenti e personale amministrativo, tecnico ed ausiliario che nel corso del prossimo anno potranno accedere alla pensione anticipata, in particolare gli interessati sono quelli nati tra il 1952 e il 1954 che attendono le istruzioni del MIUR per capire come accedere alla previdenza anticipata se in possesso dei requisiti richiesti.
In queste settimane il governo è al lavoro insieme ai sindacati per decidere alcuni aspetti fondamentali proprio in tema di pensioni, nelle prossime settimane ci saranno diversi incontri che saranno decisivi per le future norme che entreranno in vigore del corso del 2018 e che interesseranno come abbiamo evidenziato anche il personale della scuola.
Va ricordato che il personale della scuola è soggetto all’articolo 59, comma 9 della legge 449 del 27/12/97 che regola la cessazione del servizio per il personale impiegato nella scuola pubblica italiana, in questo caso la cessazione dal servizio può avvenire solo all’inizio dell’anno scolastico successivo, ovvero il 1 settembre di ogni anno con decorrenza della pensione alla stessa data se i requisiti vengono maturati entro il 31 dicembre dello stesso anno, a differenza di tutti gli altri lavoratori.
Requisiti pensione comparto scuola
Per accedere alla pensione di vecchiaia sono richiesti almeno 20 anni di contributi versati e, sia per gli uomini che per le donne, 66 anni e 7 mesi di contributi (che devono essere stati compiuti entro il 31 agosto 2018 o, su richiesta, entro il 31 dicembre 2018).
Per la pensione anticipata i requisiti di acceso sono da possedere entro il 31 dicembre 2018 e corrispondono a 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini di contributi versati.
Per velocizzare l’accesso alla pensione è, inoltre, possibile riscattare i contributi figurativi per alcuni titoli di studio come, ad esempio, i diplomi universitari di durata no inferiore a 2 e superiori a 3 anni, i diplomi di laurea i cui corsi non abbiano avuto durata inferiore a 4 anni e superiore a 6 anni e i diplomi di specializzazione conseguiti dopo la laurea con corsi non inferiori a 2 anni. L’onere del riscatto dei titoli di studio, però, è notevole e si consiglia, proprio per questo, di valutare se conviene in base all’età anagrafica e contributiva posseduta.